Golosaria 2012 – Palazzo del Ghiaccio Milano

Golosaria 17 novembre 2012 Milano – Palazzo del Ghiaccio e Frigoriferi Milanesi

All’interno dell’ottima manifestazione di Paolo Massobrio che si ripete ogni anno, abbiamo visitato Top Hundred Wines, ideale iniziativa con numerosi banchi di assaggio di produttori tra i quali abbiamo potuto effettuare piacevoli degustazioni, nonchè discussioni…

Arturo Pellizzatti Perego (Sondrio), che seguiamo da tempo, e anche dopo numerosi assaggi i vini della storica Ar.Pe.Pe. sono sempre una conferma, rimarcano il territorio e la tipicità dei vini di montagna dove altri hanno lasciato solo il nome, qui la Valtellina è vera ed è ciò che li differenzia e che li colloca tra i migliori interpreti dell’areale. Assaggiati il base Rosso di Valtellina, il Sassella Riserva Stella Retica e il più statuario Sassella Riserva Rocce Rosse, fino alla eccellente e coraggiosa interpretazione (fuori dagli schemi) dello sfursat con il Sassella Ultimi Raggi, un vino che desta l’attenzione e segna un traguardo interpretativo del nebbiolo nella valle e sicuramente nel nord Italia.
Ca’ del Bosco (Erbusco BS), Satèn 2008 interpretazione semplicemente vincente del campione franciacortino, grande eleganza ed equilibrio, suadente; il Dosage Zéro 2008 ci ha stupiti confermandoci come i dosaggi ‘zero’ siano prodotti che non possono mancare nei cataloghi, qui, grazie ad acidità e struttura siamo su altri livelli e la latitudine di abbinamenti ne guadagna.
La Costa (Perego LC), ebbene già pochi anni fa questo produttore di un’area ‘anonima’ ci aveva colti alla sprovvista con i suoi vini ben fatti e di buon livello, ancora abbiamo apprezzato il pinot nero, interpretazione già ardua che se, a detta del produttore, risulta ancora in definizione per la tecnica di tappatura potrà solo evolvere in meglio (noi stessi non ci stancheremo mai di sostenere la scelta del tappo a vite per alcune tipologie).
Ricchi – F.lli Stefanoni (Monzanbano MN), prodotti già recensiti su questo blog e tuttora una piacevole dimostrazione di qualità, non un vino sottotono e nemmeno nella media ma una serie di prodotti encomiabili che oltretutto non godono di un’areale nominato, e che si fanno notare sia nelle interpretazioni più legate al territorio che nel repertorio internazionale e che abbiamo più apprezzato: il merlot Carpino e chardonnay Meridiano che conosciamo e confermiamo come ottimi, i due metodo classico di cui il dosaggio zero ci è (ancora) particolarmente piaciuto.
Perla del Garda (Lonato BS), Madonna Della Scoperta Lugana Superiore Doc molto interessante presenta un bouquet olfattivo complesso ed un palato pieno ed aromatico che ci è molto piaciuto e valutiamo il prezzo non proprio competitivo ma tuttavia centrato sulla qualità. Il Millesimato extra brut di chardonnay ci corteggia con un pizzicore peculiare in bocca e si esprime con bella struttura ed eleganza. Stimiamo la coraggiosa scelta di dotarsi di bottiglie personalizzate.
Endrizzi (San Michele All’Adige TN), il Masetto Nero ci è sembrato una bella scelta di uvaggi locali ed internazionali con un risultato sicuramente buono, il Teroldego tradizionale 2010 fa percepire molto bene la validità di questo autoctono mai troppo apprezzato, il Trento Doc  Brut Riserva 2008 veramente ottimo con un bel palato  fruttato, ci è piaciuto molto tra i metodi classici presenti e siamo rimasti stupiti dal prezzo suggerito, ultimo,il  Serpaiolo 2010 dalla tenuta maremmana di Endrizzi è  forse il vino meno interessante, ma come tutti questi prodotti con un rapporto q/p estremamente conveniente.
Pojer e Sandri (Faedo TN), bello e tonico il Sauvignon 2011 presenta soprattutto al palato note interessanti con le annotazioni varietali non esagerate e una bella sapidità, il Rosso “Faye” 2008  prodotto impegnativo piace per statura complessiva, ovvero equilibrio, corposità non invadente, acidità giusta per l’evoluzione, scelta degli uvaggi che trovano equilibrio tra il Trentino e il resto del mondo… intrigante il ‘suo’  Rosso “Merlino” un prodotto davvero peculiare, ci è piaciuto poi il Metodo Classico Brut Rosé.
Arunda (Meltina BZ) siamo rimasti a lungo al banco di assaggio del produttore sudtiroler che tra i primi nell’areale ha creduto nella spumantizzazione, dove abbiamo scovato una grande qualità dei prodotti in degustazione da uvaggi internazionali o meglio canonici della spumantizzazione champenoise che in tutte le versioni ci hanno convinto di essere vini ben fatti.
Muri-Gries (Bolzano), ci ha persuasi il Pinot Bianco, vitigno che l’enologia atesina si sta finalmente valorizzando, valido anche il loro Alto Adige Lagrein.

Dall’Enoteca di Papillon una serie di assaggi ‘al volo’: iniziamo con Donatella Cinelli Colombini Casato Prime Donne Montalcino(SI), Brunello di Montalcino “Prime Donne” 2007, valido ed anche ottimo ma non il Brunello che ci aspettiamo, che invece ci è apparso con il ‘Vigna Soccorso’ di Tiezzi, un Brunello che nella sua ‘adoloscenza’ (si trattava di un 2007) presenta un palato corposo e astringente, tannino duro e robusto, frutto acerbo ancora in sviluppo, struttura verace, insomma un vino non replicabile altrove che ha ragione di essere un Montalcino, con tutte le precauzioni di avere assaggiato un vino del genere stappato un minuto prima, che probabilmente dall’aerazione avrebbe ancora guadagnato. Michele Satta con il Cavaliere I.G.T. Toscana prodotto in terra di Bolgheri entusiasma per la capacità di produrre un eccellente sangiovese laddove questo vitigno è quasi ‘straniero in patria’. E per rimanere in tema, un paio di anni orsono avevamo visitato la cantina Pagani De Marchi (alcuni assaggi sono presenti su questo blog) il cui ricordo oltre alla cortesia dell’accoglienza, era di vini a livello di eccellenza all’interno della Doc Montescudaio, insomma cantina emergente in un’areale solo mediamente valido, quindi assaggiamo il Principe Guerriero sangiovese in purezza che pur lontano dalle più rinomate aree vocate lo mettiamo tra le preziosità dell’interpretazione del più competitivo vitigno proprio in Toscana. Ancora in Toscana Querciabella propone il suo Chianti Classico diciamo base, ottimo, ben fatto, come ti aspetti sia un Chianti moderno, quasi un esempio da manuale.

winelover

Pubblicità

Un commento su “Golosaria 2012 – Palazzo del Ghiaccio Milano

  1. Pingback: Golosaria 2012 – Palazzo del Ghiaccio Milano « Tour&Taste

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...