Vino: Dodici Dodici 2010 Oltrepò Pavese Doc
Vitigno: Barbera
Produttore: Castello Di Cigognola, Cigognola (PV)
Ecco, una Barbera diversa dal solito e che sarà iper criticata dai puristi con fiumi di parole inutili, perchè prima di parlare occorre capire che siamo di fronte ad un prodotto diverso che si orienta a palati diversi, non ultimo, che finalmente riesce a fare emergere la qualità da un territorio tapino con potenziali enoturistici dormienti. L’Oltrepo’ ad esempio è più bello del dirimpettaio franciacortino, ci sono dei castelli fiabeschi, colline da dipingere, e talvolta produce metodi classici e pinot nero da urlo, poi il nulla… il sonno, il solito. Quindi un vino così dopo il primo sorso diventa eccellente per quello che è per i sensi, per la tecnica di produzione, per quello che lo lega al territorio, fosse anche solo la denominazione. Diciamo la verità, i grandi nomi, i cosiddetti Vip, portano sempre ad una ricaduta di immagine ed un rinnovato confronto qualitativo nei territori in cui piombano, questa insolita, morbida, carica e tanto elegante Barbera ne è la conferma. Castello di Cigognola è un considerevole investimento di una considerevole famiglia milanese, che potrà anche permettersi la consulenza di Cotarella, ma alla fine sono i risultati che contano, oltre ai nomi, che siano i Moratti, Oliviero Toscani o Sting, il territorio ne guadagna parecchio. Sempre.
– packaging: Già troviamo che l’etichetta comunichi un richiamo territoriale, medievale, di luoghi di castelli come è l’Oltrepo’, e più in generale è bella per richiamare l’attenzione, elegante, di pregevole grafica, anticata ma con caratteri i rilievo, ce né abbastanza per destare l’attenzione. Solo nel retroetichetta troviamo la denominazione, insieme ad altre più che sufficienti informazioni.
– aspetto visivo: Colore rubino abbastanza saturo, riflessi rubino, colore vivace, archi ampi. Continua a leggere
Oltrepo’ DOC
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Vino: Ascaro 2005 Barbera Oltrepo’ DOC
Vitigno: Barbera
Produttore: Andi Fausto, Montu’ Beccaria (PV)
Interessante interpretazione della classicheggiante Barbera dell`Oltrepo’ tendente ad uscire dalla tipologia classica fino alla ricerca di un gusto che seppur rotondo non possiamo nemmeno lontanamente classificare internazionale, ma piuttosto appare come una ricerca di un profilo ottenibile dal vitigno più classico, molto personale che lo definiremo quasi da meditazione. Andi Fausto è un protagonista della vitivinicoltura collinare pavese, ricorderemo a lungo una degustazione di una Bonarda di 12 anni (!) a cui pensiamo pochi o nessuno possano ambire.
– packaging: L`immagine del prodotto è bellissima, se c’è un esempio di originalità questo lo rappresenta benissimo, l`etichetta consiste in un cartoncino infilato in uno spago retto sulla lunghezza della bottiglia e in luogo della capsula abbiamo un ceralacca, il risultato è nettamente distintivo. Piuttosto scarsina la comunicativa del retro etichetta.
Vino: Pinot Nero Oltrepo’ DOC
Vitigno: Pinot Nero vinificato in bianco
Produttore: Cantina Storica di Montù Beccaria, Montù Beccaria (PV)
E alla fine ci poniamo una domanda, perchè mai cimentarsi con un vitigno così bizzarro ed esigente come il Pinot Nero? Certamente un’uva capace delle migliori perfomance vinicole, ma anche senza mezze misure, bisogna puntare in alto sull’esempio di certe cantine Sud Tiroler e non guardare troppo ad ovest oltreconfine, dove il PN trova da tempo immemorabile il suo nido d’eccellenza. Quindi quando ci passa tra le mani un Pinot Nero ‘frizzante’ la nostra domanda continua a vagare… da troppo tempo l’Oltrepo’ tentenna tra qualità e quantità (o prezzo…) cercando la sua collocazione nel mondo vinicolo e la propria immagine a cavallo tra territorio e vitivinicoltura, eppure i presupposti ci sono ma i suoi vini in troppi casi rimangono relegati al ruolo di fornitori del settore delle Doc low-cost, peccato perchè per taluni prodotti di queste belle colline, come alcuni spumanti metodo classico, i risultati sono stati invece molto buoni. Vediamo allora questo Pinot Nero vinificato senza permanenza sulle bucce…
– packaging: Cosa dire? Abbiamo una bottiglia personalizzata, curata e molto bella, vetro satinato, brand in rilevo, bordatura del colmo del collo, e… un’etichetta oscena! Anzi due etichette brutte, banali, scomposte anche nei colori, tutto sbagliato nell’immagine del prodotto e spreco di risorse nella scelta di una bottiglia più costosa.
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