Vino: Amarone della Valpolicella Classico DOC 2000
Vitigno: Corvina 60%, Corvinone 25%, Rondinella 15%
Produttore: Scriani, Fumane (VR)
Non si può chiedere una bevibilità fluida ad un Amarone, l’imponenza è insita nelle sue caratteristiche che con queste uve e le tecniche produttive ne risultano importanti coordinate sensoriali. Eppure talvolta ci chiediamo se questo non sia un limite, almeno in certi casi dove con glicerina, zuccheri, tenore alcolico e morbidezza non siamo forse andati troppo oltre? Non al punto di sbagliare ma al punto di fare vini dal finale già visto, forse. Insomma i migliori Amarone sono quelli che sapranno bilanciare gli eccessi e domarli con equilibrio, intanto godiamoci questa ottima interpretazione sul tema…
– packaging: Immagine seriosa che può apparire monotona ma tutto sommato in linea con una comunicazione che vuole un vino di classe con una reputazione. Quindi troviamo le parole giuste al posto giusto con buona scelta dei caratteri per comunicare le parole che contano.
– aspetto visivo: Colore rubino granato, leggermente torbido con sospensioni, a saturazione totale, vediamo archi molto lenti, mediamente densi e lenti che indicano la struttura del prodotto.
– aspetto olfattivo: Impianto olfattivo di intensità alta, bouquet deciso sul fruttato con prugna e ciliegia, caco maturo, prugne secche, noce, miele, geranio, violetta, rabarbaro, poco caramello, toni vegetali di dragoncello ed arbusto, eucalipto. Complesso come si deve, non delude.
– aspetto gustativo: Al palato pieno e dimensionale, sferico, tannino finissimo e poco
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Veneto
Vino: Roncaie sui lieviti 2012 VDT
Vitigno: Garganega
Produttore: Giovanni Menti, Gambellara (VI)
Fermiamoci un attimo a capire bene vini di questo tipo, quando capita qualcosa di diverso ci aiuta a vedere le prospettive in un modo diverso e capire molte cose. Prima di tutto che le denominazioni che dovrebbero essere degli standard di qualità spesso diventano dei limiti e delle omologazioni, non si può che ammirare il coraggio di chi fa vini ‘fuori standard’ credendo in un risultato finale che a noi è piaciuto un sacco, è un assurdità ma è così ed oggigiorno per andare oltre qualche volta devi uscire dalle DO, così come qualche decennio fa fecero in Chianti ma per porre le basi di una rinascita, adesso invece questa diventa necessità di fronte alle imposizioni, anche con dietro una UE che non promette nulla di buono. Questo vino di Menti spremuto dall’eccellente base Garganega esprime un carattere unico, dentro c’è tutto il potenziale agricolo-ambiente-uomo, la fermentazione con lieviti naturali aggiunge ciò che i lieviti selezionati tolgono, la tecnica di produzione consta di un approccio artiginale ma molto evoluto e competente, artiginale nel senso di cura dei dettagli impossibile nel comparto più meccanizzato. Imbottigliamento senza solfiti che a più di due anni dà risultati splendidi, non ci sono parole.
– packaging: Se l’etichetta anteriore si presenta scarna (tuttavia elegante), è invece molto completa sul retro dove riporta tutte le informazioni necessarie e tutte quelle che il produttore vuole fare sapere.
– aspetto visivo: Colore a dire poco particolare, giallo paglierino opaco e torbido, ovviamento il prodotto non filtrato rende questo aspetto lontano dalle abitudinarie colorazioni peraltro artificiali, manifesta bollicine fini, finissime, veloci.
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Compiuto quanto non telegrafico report, un estratto dalla nostra due giorni full-immersion nella fiera che riunisce una consistente parte sana dell’Italia imprenditoriale. E’ visitando questa realtà che ci si rende conto dei fatti, un settore così sano e vitale è ormai cosa infrequente, c’è un fermento prima, durante e dopo che pare di essere nelle fiere degli anni ’80 e ’90 quando sembrava fosse l’industria a regnare, oggi è in buona misura grazie alla terra, al vino, alla convergenza organizzata tra agroalimentare e turismo se abbiamo ancora una statura di un Paese civile e mediamente benestante. Due giorni qui sono come la settimana di addestramento dei Navy Seals, si inizia col traffico rivoluzionato dalla fiera, si va in un girone dantesco di ogni bendiddio enologico, e si finisce col traffico della Verona enomondiale…
Iniziamo dal ramo Franciacorta del padiglione Lombardia, a quell’ora ancora senza la ‘selezione all’ingresso’, poi, vedere per credere la folla ed i bodyguards a limitare gli accessi.
Qualche assaggio flash, Cavalleri Blanc de Blancs, sempre di grande finezza… Tutta la batteria Faccoli è stata entusiasmante, di bellissima pungenza sulla lingua e struttura, lunghi in bocca, con preferenze per Pas Dosè e Rosè, delicato, finissimo e di esuberanza controllata… Berlucchi ’61 Saten, finalmente un ottimo Satèn e c’è poco da aggiungere su questa tipologia che non ha visto le aziende confrontarsi con ardore… Montedelma Pas Dosè, molto particolare al palato, interessante e da approfondire… Biondelli molto interessante il Brut, meno il Satèn… Brut SA Bellavista, ecco un bel vino gentile e bellone, la Cuveé Alma ha più struttura ma anche meno personalità… Lugana, orizzontale completa da Citari con i Lugana più giovani 2014 molto freschi e fruttati, a dispetto dell’annata gli assaggi dimostrano dei buoni vini, meno profondi e già pronti, molto piacevoli, interessanti il rosato Chiaretto e il Garda rosso, da indicare anche il Metodo Classico a lunga permanenza sui lieviti, vino molto elegante e certamente poco muscoloso ma da considerare molto bene tra i metodi classici da autoctoni… In Valtellina, Dirupi, giovane azienda ora molto migliorata, i vini ora
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Vino: Amarone Della Valpolicella 2005 DOC
Vitigno: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara
Produttore: Le Bignele, Marano di Valpolicella (VR)
– packaging: Immagine semplice e giocata su colori con buoni contrasti, discreta eleganza e comunicativa corretta con il nome Amarone che si identifica immediatamente… logico.
– aspetto visivo: Colore rubino scuro non del tutto saturo, archi fitti, ben visibili lenti e densi, archi che esitano qualche secondo prima di scendere dal bordo…
– aspetto olfattivo: Impianto olfattivo di intensità medio alta, apre con decisi frutti rossi soprattutto amarena e confettura di amarena, segue confettura di ciliegia, poi dattero, miele, vagamente cannella e zenzero, caramello, balsamico di conifera e quercia, sottobosco secco. Alcol appena percettibile.
– aspetto gustativo: Al palato esprime calore e morbidezza, non appare l’elevato tenore alcolico e abbiamo un ottimo equilibrio, poca acidità e nessuna astringenza, struttura davvero buona, percezione sferica. Continua a leggere
Verona, un giorno qualunque se non fosse il wine day dell’anno: l’apertura di Vinitaly
Dunque è nella giornata di apertura che decidiamo di effettuare il doveroso, fatidico pellegrinaggio alla ‘fiera delle fiere’, luogo non forse ameno ma che una volta nella vita bisogna starci, e raccontare di cose mai viste. Non è con tanto entusiasmo che partiamo per lanciarci in una giornata di sofferenze fisiche, tuttavia la presenza di un’infinità di produttori ne fa un’occasione importante, almeno per assaggiare qualcosa di nuovo o riassaggiare ed avere conferme, riguardo agli eventi in programmazione non sono proprio questi che attirano… tuttavia una volta giunti nel pieno dell’evento la domanda che sorgerà forse a chiunque è perché mai questa manifestazione non trasloca a Milano dove avrebbe solo grossi vantaggi per pubblico ed operatori, quindi ancora più rilevanza internazionale…?
Ma entriamo nei fatti di quello che ci interessa, delle degustazioni veramente molto interessanti e delle nostre valutazioni, premesso che in una situazione del genere non ci lanceremo nei particolari, non sarebbe possibile nel nostro modo di comprendere il vino, pensare di definire un assaggio come fosse una comoda degustazione introspettiva, a casa nostra nella calma e concentrazione o in una rilassata serata al ristorante.
La serietà impone un parametro di valutazione più cauto, descrittivo si, più che indicativo sicuramente, ma non saremo capaci di essere definitivi: i punteggi vanno da + a +++, evitando di parlare di impressioni non positive. Quindi…: Continua a leggere
Vino: Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG millesimato 2009
Vitigno: Glera
Produttore: Andreola, Farra Di Soligo (TV)
Il Prosecco… come dire la storia di un successo, di un vino e del suo sistema che ha saputo comunicarsi nel mondo e fare apprezzare le sue caratteristiche certamente facili ma pur sempre di grande piacevolezza. Il vino in tasting ci ha convinto pur essendo tenaci estimatori del Metodo Classico, ovvio che negli abbinamenti cede subito il passo, ma la facilità di beva e il seducente profilo sensoriale ne fanno un ‘prodotto estivo’ per certi versi inimitabile, grazie anche al basso livello in alcol che ne facilità non poco il consumo anche con temperature torride, fino a divenire un vino da bersi tra quattro chiacchere che diventano quarantotto e chiamano velocemente altre bottiglie.
– packaging: La bottiglia possiede un’immagine molto bella e modaiola e la forma personalizzata la impreziosisce, nell’insieme il look è moderno e di buon gusto, corretta la comunicativa dove abbiamo tutte le informazioni complete, dalla denominazione alla sottozona, stranamente ‘Prosecco’ lo troviamo nel retro etichetta piuttosto che in bella mostra a sfruttarne la fama. Continua a leggere
Vino: Soave Classico 2011 DOC
Vitigno: Trebbiano e Garganega
Produttore: Guerrieri Rizzardi, Bardolino (VR)
Complessivamente deludente, anche negli abbinamenti, e a dispetto delle note in etichetta crediamo che proprio con piatti di pescato ceda falcimente. Tasting febbraio 2013.
Vino: Valpolicella Classico DOC 2011
Vitigno: 45% Corvina Veronese, 30% Corvinone, 20% Rondinella, 5% Croatina
Produttore: Casa Vinicola Sartori, Negrar in Valpolicella (VR)
– packaging: Immagine da svecchiare, poco attraente e monotona.
– aspetto visivo: Rubino vivace, trasparente senza riflessi con pochi archetti che si spengono rapidamente.
– aspetto olfattivo: Intensità aromatica media che si presenta con un fruttato acerbo di uva e pescanoce, seguito da erbaceo di raspo, peperone, pepe nero, sottobosco di foglie secche. In fondo un tono medicinale e qualcosa di biologico e cipria. Nel complesso poco armonioso.
– aspetto gustativo: In bocca non convince, è scivoloso, monocorde e squilibrato nell’acidità, con bassa persistenza e retrolfatto di frutta macerata o meglio sangria, e ancora toni scomposti e ritorni di acetoso. Tasting dec. 2012
Prezzo 6e, valutazione 4/10, rapporto Q/P 4/10