Vino: Chianti Classico Riserva 2008 DOCG
Vitigno: Sangiovese 92%, Canaiolo 8%
Produttore: Castello di Querceto, Greve in Chianti (FI)
Potente ed elegante è un prodotto da ‘manuale del vino’, del tutto territoriale permette di identificare l’areale più fiorentino del Chiantishire dove Castello di Querceto possiede i suoi vigneti allevati in una zona molto boscosa e più fresca, questo vino (tutti questi vini…) sono a pieno titolo ambasciatori della qualità toscana nel mondo. Nella competitiva collocazione del ‘Classico Riserva’ il prodotto si fa notare, questo vintage 2008 possiede una freschezza che manifesta un lungo invecchiamento davanti a sè, anche se sarà difficile resistere e tenerlo in cantina. Tasting febbraio 2013.
Chianti
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Vino: Chianti 2009 Colli Senesi DOCG
Vitigno: Sangiovese 70%, Canaiolo 10%, Colorino 5%, Malvasia Nera 5%, Foglia Tonda 5%, Barsaglina 5%
Produttore: Montechiaro, Siena
– packaging: Etichetta ricercata e bellissima con una riproduzione a colori vivi che esprime il carattere medievale e culturale dell’ambiente. Su uno scaffale affollato si fa notare.
– aspetto visivo: Rubino pieno e brillante di media trasparenza, archetti visibili non ampi ne aggrappati.
– aspetto olfattivo: Assolutamente da aerare per una buona mezzora, cosicché questo Chianti si apre con una spiccata intensità aromatica bilanciata dal alcol e che esprime soprattutto un bel fruttato di prugna acerba, accompagnato da erbaceo e alloro, via via accenni di nocciolo di pesca, seguiti da note floreali di rosa, pepe nero, zenzero, ancora erbaceo ma di sottobosco con muschio bagnato e fungo, e infine chiude con un resinoso di conifera.
– aspetto gustativo: Al palato esprime un tannino robusto con astringenza pronunciata e una buona acidità complessiva che dona freschezza e longevità, un bel caratterino dunque. Non profondo ma con una buona struttura sorretta dal livello alcol ben dosato e percezione sferica con ritorno nel retrolfatto del microcosmo di sottobosco, insieme al fruttato di prugna, ciliegia e caco, in seguito timidi chiodi di garofano e lontani sentori di pelliccia, persistenza media con astringenza sempre presente fino in fondo. Un’impronta gustativa con raro equilibrio tra struttura e freschezza, giusta complessità e grande piacere di beva.
All’apertura questo vino appariva inquietante con punte acide ed erbacee scomposte e un tannino instabile, poi con una buona mezzora di areazione ha preso un’ottima forma mostrandosi un prodotto di eccellente qualità ma soprattutto specifico e distaccato dalla moltitudine di proposte presenti nella regione. La statura e sensorialità del prodotto realizzano un’immagine perfettamente a fuoco sulla linea di confine tra Firenze e Siena, insomma nell’estremità meridionale del Chianti Classico, questo vino vuole dirti che è un nobile senese che guarda con distacco la provincia fiorentina e mantiene una sua peculiarità proponendosi con carattere, mentre un bicchiere dopo l’altro ci si immagina con lo sguardo rivolto dalle mura di Monteriggioni scrutando verso il Castello di Brolio… questo vino è veramente capace di raccontarci di sé collocando la nostra immaginazione tridimensionalmente e precisamente nel suo luogo d’origine e questo è quasi unico. Tasting dic. 2012
Prezzo 8e, valutazione 8/10, rapporto Q/P 9,5/10
Il Chianti è un immenso paesaggio d’arte a metà tra la realtà e la scenografia di uno dei tanti film che sono stati girati in questa zona di campagna tra Firenze e Siena, delimitata dai fiumi Arno, Elsa, Ombrone e Arbia.
La sua denominazione risale al XIII secolo quando in alcuni documenti si indicava come Chianti la zona formata dai territori di Radda, Gaiole e Castellina sotto la giurisdizione di Firenze che fu spesso teatro di guerre e battaglie. Il Chianti è il cuore morbido della Toscana, un territorio fatto di monti, borghi e colline. E un cuore è fatto anche di poesia. Il Chianti è incontro di uomo e natura.
” Che sarebbe il Chianti senza gli uomini? Forse l’oscura selva dantesca, chè i monti del Chianti s’aggrinziscono nel cuore di Toscana regalando declivi improvvisi e dolci carezze del paesaggio con la morbidezza dei colli, ma soprattutto si sostanziano in sconfinati boschi di leccio, di castagno e di quercia, s’arruffano in roveti, s’inaspriscono di piccoli orridi come se la mano d’un celeste gigante avesse graffiato la terra nello spasmo della creazione.”
Su una brochure dedicata al Chianti dalla Provincia di Siena rimango affascinato dalla descrizione della ninfa del Chianti, una sorta di magica divinità anima di queste terre, che davvero rappresenta ciò che le parole faticano a descrivere guardando questa fotografia: “Ha capelli di rovo e pampini, respiro di vento, occhi di ruscello, sangue di vino, corpo morbido di colli, sorriso di sole, carattere fiero di castelli e gentile di badie, spirito di rurale concretezza e di ascesi mistica, età di millenni, ma portamento di giovanile eleganza.”