Vino: Sopra 2012 Montescudaio Doc
Vitigno: Sangiovese
Produttore: Colline di Sopra, Montescudaio (PI)
Il ‘tipo’ sangiovese sta definitivamente emergendo in questa denominazione al tempo troppo dedita ai vitigni internazionali, e da alcuni anni assistiamo a vini del ‘tipo’ non solo ben fatti ma che riescono ad esprimere quel gusto godurioso che solo il vitigno in questione sa avere. Colline di Sopra è una delle più giovani aziende della zona, adagiata sulla collina dietro più che sopra a Montescudaio ha diversi ettari esposti a nord-nord ovest e ben ventilati oltrechè appagati su un bel panorama della Val Di Cecina, questo potrebbe avere giocato un buon ruolo nell’ottenere vini che giocano qualche punto in più di finezza ed eleganza, senza strafare col legno. Questo Sopra è il prodotto di punta che riesce a cogliere l’obiettivo con risultati di ottimo livello, non dimentichiamo che la vicinanza di Bolgheri e qualche altro blasonato wine-maker porta in alto la competizione, e qui forse con troppa timidezza si propone un gran sangiovese!
– packaging: Più diretto di così… non ci convince la stile che accomuna i prodotti della Cantina, c’è una ragione nel non volere avere troppi richiamo ed inventarsi le solite cose per un’azienda nuova che non ha ancora una storia da raccontare, ma suvvia comunichiamo, comunichiamo… l’etichetta è la faccia con cui si presenta il vino.
– aspetto visivo: Calice di colore rubino molto scuro e saturo, archi spessi e veloci.
– aspetto olfattivo: Impianto olfattivo di intensità quasi medio alta, inebria con bouquet di frutti rossi e neri macerati e mitigati da un vago apporto del legno, troviamo quindi ciliegia e prugna, mora e confettura di frutti di bosco, dattero, floreale
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Montescudaio
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Vino: Drago 2011, Toscana IGT
Vitigno: Ciliegiolo
Produttore: La Mercareccia, Casale Marittimo (PI)
Insistiamo sull’area della Costa Toscana, qui il fermento si nota e nell’ultima decina di anni lo sviluppo di nuove aziende e prodotti di rilievo si è imposto all’attenzione. Dagli iniziali vitigni internazionali stanno progressivamente aumentando gli autoctoni, era solo questione di tempo… e ne è passato di tempo dal Cavaliere di Michele Satta primo Sangiovese nell’areale, e sono dunque attuali le eccellenti performance sul Sangiovese del Podere Il Castellaccio che ci ha non poco meravigliati già dalle sue primissime vendemmie, vini che dopo avere sconsacrato il territorio di Bolgheri oggi alzano il livello qualitativo del vitigno principe toscano. Quassù a dirimpetto di Bolgheri ci sono della magiche colline dove troviamo Montescudaio in cima a fare da capolista della denominazione omonima, e sulla collina più bella tra il mare e le foreste della Val di Cecina c’è il gioiello Casale Marittimo dove questa azienda propone le sue gemme tra cui ci è balzato all’occhio il Ciliegiolo, purtroppo ignorato nella vinificazione in purezza e invero di gran pregio. Leggere, leggere…
– packaging: Grafica talmente semplice da essere stata sicuramente oggetto di studio, ampio lo spazio dell’etichetta quasi tutta bianca e quindi molto chiara nella lettura, a nostro giudizio è una strategia ottima per aziende giovani che non hanno storia da trasmettere o peggio rischiano deja-vu di poco stile. Estetica quindi buona ma ne va anche un po’ di perdita di comunicazione, la parola ‘Toscana’ conviene sempre scriverla un font in più per l’intrinseca nomea tra i consumatori locali e internazionali. Ottima qualità della carta, purtroppo nel retro non ci racconta nulla, occasione persa….
– aspetto visivo: Colore rubino carico di saturazione medio alta, produce archi fitti e veloci.
– aspetto olfattivo: Intensità al naso medio alta o quasi alta, di impatto iniziale inebriante dove colpisce con frutti rossi contornati d’arancia stramatura, dunque il fruttato è focalizzato solo sui toni della ciliegia matura e confettura di ciliegia, seguono dattero,
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Vino: Beccacciaia 2009 IGT Toscana
Vitigno: Merlot
Produttore: Pakravan-Papi, Riparbella (PI)
Torniamo ancora a focalizzare l’interesse su questo relativamente recente produttore che con i suoi vini ci ha ben lasciati soddisfatti nel palato, nell’olfatto, e nella felicità interiore. Con una scelta di prodotti tutta incentrata sull’Indicazione Geografica tralasciando il compito sulla Doc Montescudaio in cui ricadono i suoi vigneti, Pakravan-Papi non sbaglia una bottiglia, il tema dei rossi è molto interessante e pur lasciando spazio a vitigni internazionali mantiene una seducente espressività territoriale con una riconoscibilità che troviamo nella caratteristiche minerali particolari della zona. Se pensiamo a quanti Merlot ci sono in commercio, e che sono probabilmente le più numerose bottiglie di vino prodotte e vendute, gioiamo di fronte a prodotti come questo, dove fruttosità e florealità del vitigno giocano con una toscanità molto di carattere, ed è forse proprio dalla Costa Toscana che stanno giungendo ultimamente delle belle sorprese, un areale che si sta dimostrando capace di caratterizzarsi e distinguersi dalla vicina imponenza del bolgherese e dall’affermazione della Maremma, comunque già troppo lontana per confrontarsi. Senza dimenticare che 50km più all’interno abbiamo il Chianti che quaggiù stiamo sfidando con dei Sangiovese di diverso stampo ma talvolta più interessanti e peculiari. Vediamo nel dettaglio questo Merlot…
– packaging: Sulle etichette della casa ci ripetiamo essendo un lay-out comune diversificato nei colori, una moderna bellezza con una comunicazione abbastanza efficace e ottima riconoscibilità. Retro con qualche informazione ma nel complesso è sufficiente la comunicazione di prodotto e territorio.
– aspetto visivo: Al calice appare di colore rubino scuro con riflessi rubino, alta saturazione colore, produce sulle pareti degli arconi lentissimi e fittissimi, da ammirare. Visibile una lieve sospensione.
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Vino: Serra dè Cocci 2012 IGT Toscana
Vitigno: Chardonnay 90%, Malvasia 10%
Produttore: Pakravan-Papi, Riparbella (PI)
Non sarà determinante per la qualità dei vini, ma dalla tenuta in quel di Riparbella ‘alta’ nella ‘bassa’ Val di cecina si gode di un panorama che spiega il significato di mozzafiato. Non un vino sottotono nel catalogo, anzi la capacità di interpretare sia gli internazionali che il Sangiovese fanno la differenza, ogni vino di Pakravan Papi ha la sua peculiarità ed il suo carattere, anche nella vinificazione in bianco esiste una nota di merito, di distinzione.
– packaging: Etichetta preziosa, si fa notare con colori belli e armonici, comunicazione a metà strada, ottima per la riconoscibilità del prodotto, una volta tanto proprio bella, un po’ meno efficace dal punto di vista del legame territoriale.
– aspetto visivo: Colore giallopaglierino tenue riflessi paglierino, archi stretti e lenti.
– aspetto olfattivo: Profumi di intensità media, presenta note fruttate di pompelmo stramaturo, esotico di papaya, floreale di acacia -caratterizzante-, camomilla, buona dose di liquirizia, erbaceo fresco, tabacco, lieve rosmarino, lieve quanto intrigante nota di pino e di fumo. Profilo interessante, equilibrio e pulizia con carattere.
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Vino: Cancellaia 2009 IGT Toscana
Vitigno: Cabernet Sauvignon 60% Cabernet Franc 40%
Produttore: Pakravan-Papi, Riparbella (PI)
Una cantina da tenere d’occhio per le premesse che ci ha mostrato, da una degustazione completa del catalogo abbiamo avuto un’eccellente impressione confermata da questi esami più approfonditi. Il territorio è quello della denominazione Montescudaio ma la scelta è di un’interpretazione più libera nell’ambito della IGT regionale, il terroir è sul versante nord della dorsale della Val di Cecina, quello insomma più ricco di minerale e che culmina con le colline metallifere fino alla sommità di Volterra, un’area splendida dove questa azienda sorge verso il mare regalando ai fortunati visitatori una vista spaziale in tutte le dimensioni che volete, dall’entroterra al litorale fino alle isole dell’Arcipelago Toscano, Corsica compresa.
– packaging: Etichetta a scudo veramente molto bella, colorata, elegante, fa colpo e richiama, in qualche modo riproduce uno stendardo che richiama un gusto tradizionale. La comunicazione territoriale perde qualcosa poiché il nome Toscana per qualche font in meno passa in secondo piano, considerando che è l’unica cosa comunicabile l’avremo posizionato meglio, anche il retro è piuttosto scarno di informazioni. Nel complesso passa bene l’esame, si tratta quindi di un’azienda recente che può ben permettersi una ricerca sulla grafica che ad oggi appare già molto ricercata e mirata. Continua a leggere
Vino: Caiarossa 2006 Toscana IGT
Vitigno: Sangiovese (23%), Cabernet Franc (22%), Merlot (21%), Cabernet Sauvignon (12%), Grenache (10%), Syrah (6%), Petit Verdot (6%)
Produttore: Caiarossa, Riparbella (PI)
Maison molto interessante e propositiva con due prodotti di punta, un Caiarossa Bianco e questo rosso, di gran qualità. La proprietà e l’esperienza vengono direttamente dalla regione di Bordeaux con lo scopo di produrre vini di pregio internazionale con un denominatore Toscano, obiettivo ad oggi quanto mai riuscito, l’uvaggio di questo rosso è complesso ed è interessante seguire come cambiano le percentuali ad ogni annata, probabilmente per creare la cuveé più adatta, dopo questo 2006 c’è infatti più preponderanza di Cabernet, ci promettiamo di riprovarlo al più presto.
– packaging: Immagine un po’ sottotono ma sicuramente singolare, minimalista quasi sussurata che non lascia spazio a molte parole oltre il nome della Casa e la denominazione. Risultato molto valido con un prodotto discretamente riconoscibile ed un’eleganza fine che a nostro avviso comunica bene la filosofia aziendale. Continua a leggere
Vino: Caiarossa Bianco 2008 Toscana IGT
Vitigno: Viognier (50%) e Chardonnay (50%)
Produttore: Caiarossa, Riparbella (PI)
In terra di rossi un bianco da primato, è netta l’introduzione di questo campione prodotto nello splendido areale della Val Di Cecina e di Montescudaio. Per una probabile scelta di marketing non viene utilizzata la Doc medesima ma un più riconoscibile in ambito internazionale appellativo Toscana Igt, il che consente anche una più libera selezione dei vitigni da utilizzare. All’iper classico Chardonnay viene introdotto in blend in uguale percentuale un’uva che dichiaratamente amiamo, il Viognier, il quale è semplicemente un seduttore di profumi ed aromi ed in questo caso grazie all’abilità di produttore ed enologo (si tratta di un team franco-olandese) arriva a risultati di pura eccellenza. Caiarossa è un progetto che arriva dall’estero, capitali stranieri che investono in Toscana in un’area in crescita ma con un’intelligenza diversa (Montescudaio dovrebbe trovare un percorso proprio e diverso dall’ingombrante vicinanza di Bolgheri), con scelte di concreto rispetto ambientale e basso utilizzo di tecnologia, cantina Feng-Shui e agricoltura biodinamica. Questo ‘Bianco’ e tutti i prodotti che durante la nostra visita abbiamo degustato si dimostrano di alta qualità e intelligente peculiarità, oltre alla cortesia di averci accolto per una visita esclusiva con rara competenza. Continua a leggere