Vino: Caiarossa Bianco 2008 Toscana IGT
Vitigno: Viognier (50%) e Chardonnay (50%)
Produttore: Caiarossa, Riparbella (PI)
In terra di rossi un bianco da primato, è netta l’introduzione di questo campione prodotto nello splendido areale della Val Di Cecina e di Montescudaio. Per una probabile scelta di marketing non viene utilizzata la Doc medesima ma un più riconoscibile in ambito internazionale appellativo Toscana Igt, il che consente anche una più libera selezione dei vitigni da utilizzare. All’iper classico Chardonnay viene introdotto in blend in uguale percentuale un’uva che dichiaratamente amiamo, il Viognier, il quale è semplicemente un seduttore di profumi ed aromi ed in questo caso grazie all’abilità di produttore ed enologo (si tratta di un team franco-olandese) arriva a risultati di pura eccellenza. Caiarossa è un progetto che arriva dall’estero, capitali stranieri che investono in Toscana in un’area in crescita ma con un’intelligenza diversa (Montescudaio dovrebbe trovare un percorso proprio e diverso dall’ingombrante vicinanza di Bolgheri), con scelte di concreto rispetto ambientale e basso utilizzo di tecnologia, cantina Feng-Shui e agricoltura biodinamica. Questo ‘Bianco’ e tutti i prodotti che durante la nostra visita abbiamo degustato si dimostrano di alta qualità e intelligente peculiarità, oltre alla cortesia di averci accolto per una visita esclusiva con rara competenza.
– packaging: Immagine molto minimalista, del tutto originale la scelta di rappresentare come ‘company logo’ la stilizzazione del reperto archeologico ritrovato nei terreni circostanti la maison, nel contesto l’etichetta risulta proprio troppo minimalista. Tecnicamente il vetro bianco può creare qualche problema di stabilità chimico-fisica, ma vedere il giallo oro del prodotto impreziosisce la bottiglia bordolese.
– aspetto visivo: Nel calice si presenta di colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati, produce archi fitti e lunghi.
– aspetto olfattivo: Al naso l’intensità del bouquet è alta ed aromatica, seducente, aprendosi immediata con frutta a pasta gialla surmatura e una nota vanigliata e tostata molto sussurata, nobile ed elegante che dona anche un lieve aroma di pasticceria. Ma andiamo con ordine poiché questa apertura è già entusiasmante: Il profilo sensoriale olfattivo esprime in primis una nota fruttata composta da albicocca matura, agrumi, uva aromatica, marmellata di pesca e ancora albicocca sotto spirito, un esiguo dattero, una suadente nota di miele d’acacia e di propoli, via via fiori di campo, fiori d’arancio, glicine, genziana, eucalipto, vegetale di foglie secche e fieno, riconoscibile la liquirizia, e ancora tè alla pesca. Il Viognier fa il suo lavoro superlativo, probabilmente anche aiutato dalla biodinamica.
– aspetto gustativo: Al palato è un esempio di equilibrio perfetto, eleganza estrema, con una sensazione di rotondità bilanciata dall’alcol in cui sembra apparire solo una goccia di limone a donare quella giusta freschezza ed acidità controllata ma indispensabile, struttura solida con davvero una bella mineralità che esprime un microdettaglio ben focalizzato della struttura. Seducente è sempre l’aggettivo giusto, vino di grande soddisfazione. Al retrolfatto troviamo una lunga persistenza con ricordi decisi e coerenti e con la nota tostata ad avvolgere gentilmente gli aromi balsamici e floreali di pesca, albicocca, miele, fiori d’arancio e liquirizia. Il vino è stato degustato solo fresco dai 12° ai 18° e non ha mostrato nemmeno un minimo accenno di sbilanciamento o di difetto, la qualità e genuinità del prodotto sono tali che un’intera bottiglia nonostante il livello alcolico lascia intatti i nostri riflessi. Questo vino è in grado di abbinarsi facilmente a cibi strutturati ed alimenti difficili dove l’eleganza di carattere lo vorrebbe protagonista su una tavola gourmet. Tasting aprile 2013.
Prezzo 28e, valutazione 8,5/10, rapporto Q/P 8/10
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