Vino: Chardonnay Fabrizio Bianchi 2007, IGT Toscana
Vitigno: Chardonnay
Produttore: Castello Di Monsanto, Barberino Val D’Elsa (FI)
Sul tema ‘Chardonnay’ prima o poi si cimentano in tanti, e in una terra vocata e altolocata come la Toscana sono appunto moltissimi a cedere alla voglia (o esigenza) di proporre al mercato la propria interpretazione del più conosciuto vitigno a bacca bianca, dovendo o volendo slegarsi dalla consueta vocazione per i ‘rossi’ affermati e non avendo a disposizione nell’area centrale vitigni autoctoni come Vermentino, Ansonica o la vicinissima e stupenda Vernaccia. La mission della cantina di Monsanto è così doppiamente impegnativa, primo per il segno che ha lasciato negli anni ’70 con i primi coraggiosi ed intraprendenti pionieri sostenitori di un vino come appagamento dell’opera dell’uomo, piacere ed espressione culturale, e contribuendo a cancellare in modo definitivo le deleterie e bugiarde immagini del “fiaschetto di vino del contadino”, poi più tardi volendo proporre questa qualità e cultura anche con un vino bianco quindi con alte aspettative. La nostra valutazione è prima di tutto di trovarci con un vino che strizza l’occhio ai mercati di riferimento internazionali ma ben lontano da banalità e scontatezze, un vino che compete quindi con l’alta gamma e da cui non aspettarsi nulla di specificatamente territoriale, piuttosto una delle migliori interpretazioni toscane sul tema Chardonnay in grado saldare e confermare l’alta immagine del brand Toscana nel mondo.
– packaging: L’immagine della bottiglia si staglia bene comunicando una seriosità ed eleganza del prodotto, in parte richiama correttamente i simboli e caratteri aziendali, e in parte cattura l’attenzione sul ‘progetto’ di proporre un bianco di alta caratura, appunto una ‘selezione’ del Fondatore. Riuscita la parte comunicativa e completa quella informativa, abbiamo notizie precise sulle uve, sulla denominazione, sulle leve motivazionali aziendali.
– aspetto visivo: Ecco, il calice splende di un colore coloro oro affascinante, come dire che contribuisce all’eleganza della mise sulla tavola. Dal bordo scendono lacrime fitte e finissime.
– aspetto olfattivo: All’apertura cattura e seduce con un bouquet intenso, molto fruttato e floreale, dove abbiamo note di frutti tropicali e a pasta bianca, pesca su tutti, a cui seguono bellissime espressioni di miele millefiori, poi abbiamo gli aromi floreali molto piacevoli, fiori d’arancio e fiori di pesco, segue frutta secca e un poco di eucalipto. Intorno, sempre presente e sapientemente dosate, le note degli apporti del legno, nobili ed eleganti, composte da vaniglia, tostatura delicata, pasticceria, bouquet olfattivo quindi complesso, in perfetto equilibrio elegante, invitante, ammaliante.
– aspetto gustativo: Al palato è moderatamente rotondo più che altro di percezione sferica, è caldo e corposo, moderatamente sapido, la nota acida è presente ma accennata, è morbida e riveste il palato senza attacchi e solo a reggere il gusto (questo si che è un bel lavoro in cantina…), di struttura solida ma non complessa. Persistenza medio lunga con retrolfatto dove torna sopratutto la nota sempre piacevole degli apporti del legno, così il retrogusto ci è apparso piuttosto limitato sul piano orizzontale e concentrato appunto sulle note tostate e vanigliate, con un lontano ricordo di fruttato. Stabilissimo all’inevitabile aumento della temperatura nel calice si dimostra molto equilibrato rimanendo corretto nel suo profilo sensoriale, non manifesta note distorte scaldandosi, questo millesimo 2007 ha avuto una evoluzione perfetta, è probabile una interessante capacità di ulteriore affinamento negli anni. Molto buona la possibilità di abbinamento grazie alla struttura ed apporto alcolico, alimenti decisi e piatti strutturati saranno ben serviti. Degustazione Marzo 2013.
Prezzo 14e, valutazione 7,5/10, rapporto Q/P 7,5/10
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