Vino: Tenuta Nuova 2006 – Brunello di Montalcino DOCG
Vitigno: Sangiovese Grosso
Produttore: Casanova di Neri, Montalcino (SI)
Sul tavolo un prodotto importante che non è solo un vino ma un’intero “sistema del vino” con annessi gli sviluppi dell’indotto territoriale tra i più importanti e l’immagine di un’intera regione se non dell’intera reputazione italiana nel vino. Nella degustazione bisogna sempre applicare la neutralità e ben conoscere ciò che un vino rappresenta in termini di gusto ed espressione del suo territorio, in tutta onestà quest’ultimo è proprio l’aspetto che meno ci ha convinto di questo affermatissimo vino e prodotto di un’ottima annata. Vino di buon livello e soddisfazione, certamente, ma siamo perplessi di avere ritrovato un gusto quasi omologato tendente alla ‘eleganza internazionale’ piuttosto che all’unicità ilcinese e perciò anche con un prezzo di mercato emblematico, insomma ad occhi chiusi non avremmo ritrovato i descrittori gustativi, sensoriali ed emozionali di Montalcino, talmente la succosità e rotondità sovrastano le caratteristiche più consone al Brunello, di fatto abbiamo un prodotto che rappresenta bene l’alto livello dell’enologia italiana ma anche un vino imitabile e impersonale, che a differenza di un Brunello da ‘purista’ non risulta per nulla emotivo e caratteristico, tendendo a riempire e soddisfare troppo presto la voglia di vino ancor prima di vedere vuota la bottiglia. Tasting aprile 2013.
– packaging: Immagine molto sobria, classica ed elegante, etichetta molto pulita con le parole ed i titoli che contano in evidenza con una grafica perfetta, retroetichetta anonima, ci sarebbe piaciuto indicare l’uvaggio in purezza di Sangiovese Grosso anche solo per distinzione e orgoglio.
– aspetto visivo: Colore rubino intenso e carico, senza riflessi, presenta residui in sospensione se si versa troppo velocemente il contenuto, produce archetti molto fitti, lunghi e lacrimosi.
– aspetto olfattivo: Il bouquet è di intensità medio alta ed esprime in evidenza piacevolissime note di frutta rossa macerata, prugna, ciliegia e frutti di bosco, poi prugna secca, è ben avvertibile il tostato medio del legno anche con un secondo aroma vanigliato, poi, fondo di caffè, sentore alquanto curioso nel Sangiovese, eucalipto, vegetale di fogliame di bosco e muschio bagnato, ritroviamo anche un sentore di pelliccia. Ci è parsa una nota alcolica leggermente in enfasi e sbilanciata, siamo a 20° e la bottiglia è aperta da due ore.
– aspetto gustativo: Al palato è molto elegante, molto rotondo, molto pieno, molto concentrato, molto fruttato, con una struttura complessa ed autoritaria, intorno a cui spunta la nota alcolica a nostro avviso non del tutto corretta, tannino bellissimo e finissimo, ecco cosa vuol dire un tannino elegante! Astringenza timida ma avvertibile, evoluzione perfetta con più di sei anni di maturazione e con buona freschezza. Persistenza solo media, con retrogusto dove ritroviamo curiosi aromi di fondo di caffè e cioccolato e finale di frutta rossa che lascia un piccola eredità di astringenza e di apporti del legno che avremmo preferito più contenuti. Siamo a 21°. Negli abbinamenti grazie al livello alcolico e alla eccellente struttura riesce davvero bene, sarà semmai necessario dosarne la forza evitando che il vino sovrasti muscolosamente sui cibi, ovvio che carni e salumi sono abbinamenti perfetti, per noi fegatini al marsala e manzo all’olio vengono coperti senza esitazione in un’ottimo abbinamento, solo su qualche salame grasso ha dimostrato un limite di esitazione.
Prezzo 55e, valutazione 7,5/10, rapporto Q/P 5,5/10
L’ha ribloggato su fabiodellamarta.
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