Vino: Brut Rosé s.a. VSQ
Vitigno: Pinot Grigio e Sangiovese
Produttore: Lungarotti, Torgiano (PG)
Con questo vino i Lungarotti prendono due risultati eccellenti, uno nel fare un Metodo Classico con una produzione di poche bottiglie, e chi sa cosa vuol dire… remuage e degorgément manuali. Poi nel voler utilizzare un blend a base di uve Sangiovese, che dimostra ancora una volta la versatilitità di questa cultivar, l’ottimo risultato nella vinificazione in bianco (vabbè in rosa, ma siamo lì) insomma un prodotto lontano dagli standard ma che centra in pieno e aspettative di gusto, qualità, peculiarità.
– packaging: Molto curata la qualità della grafica, della carta e della stampa, apprezziamo molto l’etichetta piccola e ricercata, con caratteri in rilievo tali da rendere molto elegante ed attraente il prodotto. Retro etichetta per forza di cose molto piccola e anche con pochi messaggi importanti.
– aspetto visivo: Il calice appare di un bellissimo colore rosato ma delicato alla francese, colore perla suadente molto chiaro, di perlage molto fine.
– aspetto olfattivo: Naso timido da metodo classico, intensità dei profumi medio bassa che apre con frutti di bosco rossi tenui ed acerbi, fragolina di bosco e lampone, poi caramella di fragole, pesca più a fuoco, leggerissimo miele o melata, fiori, margherita e fiori di
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Rosé
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Vino: 18 e Quarantacinque Garda Classico Chiaretto DOC 2015
Vitigno: Groppello, Marzemino, Sangiovese, Barbera
Produttore: Agricola Citari, San Martino della Battaglia (BS)
Nella parte lombarda del Garda si fanno dei vini rosè senza dubbio tra i migliori nazionali, questa azienda sa interpetare sempre bene i compiti, dal mai-troppo-lodato Lugana, e sul tema con alcuni spumanti invitanti, fino a questo rosato, vini forse più dritti che interpretati, ma mai sottotono.
– packaging: Bottiglia ad anfora molto elegante, trasparente che si riempie di rosa luminoso, bella scena dunque. La comunicazione in generale si perde un po’ tra colori e grafica non finita e poco attraente, sarà per i colori e la grafica spenti, il retro purtroppo è senza informazioni.
– aspetto visivo: Colore buccia cipolla acceso con riflessi salmone molto bello, archi ampi e veloci.
– aspetto olfattivo: Naso di intensità quasi medio alta, fatto di pompelmo rosa, frutti di bosco acerbi, passion fruit, buon floreale di rosa e di gelsomino, buona speziatura, zenzero fresco, poi erbaceo, erba, rabarbaro, maggiorana, con un pelino di alcol in giro…
– aspetto gustativo: Bocca fresca ma importante, in antitesi quasi calda, insomma una buona acidità e struttura giocano tra loro tenendo a bada il tenore alcolico, quindi buonissima struttura, e quasi sorprendente percezione sferica. Accennata mineralità e retrolfatto fruttato di media lunghezza o poco più, tornano i frutti di bosco, lo speziato, il vegetale. Si è dimostrato un vino con ottime capacità di abbinamento, iniziamo facile con le friselle condite con pachino, sedano, mandorla, origano, EVO Nera di Gonnos, un ottimo accoppiamento, ma è con le mozzarelle che è magistrale. Con un primo di maccheroni con spada, pomodorini secchi del Salento e pinoli, si è trovato abbastanza bene, e poi ha saputo performare veramente bene con i formaggi caprini di Greve in Chianti, latticini freschi ma non facili. Tasting febbraio 2017.
Prezzo 10e, valutazione 7/10, value_for_money 7/10
Vino: Rosamara 2014 Doc Valtenesi
Vitigno: Groppello, Marzemino, Sangiovese, Barbera
Produttore: Costaripa, Moniga del Garda (BS)
Apriamo le prime degustazioni della incerta stagione 2014 con un rosato due volte sorprendente, per il risultato a dispetto dell’annata e per l’elevata qualità sensoriale che ci porta a immaginare il potenziale in annate stabili, oppure, che ci troviamo di fronte ad un eclettico vino in grado di esprimersi con le migliori sfumature che la natura può dare di anno in anno! Con Costaripa Mattia Vezzola si libera e probabilmente si diverte con creazioni in particolare spumantistiche e rosé di altissimo livello, il Rosamara si capisce volere essere un prodotto di punta già dalla veste, davvero una delle più belle ed eleganti bottiglie in circolazione, il vino presenta un delicato colore in omaggio alla linea dei rosati più sfumati e delicati, non proprio blanc-de-noir ma con un colore capace di esprimere toni netti e lucenti pur con una bassissima saturazione cromatica. Uno spettacolo per gli occhi da bere con lo sguardo! A nostro giudizio attualmente il tema dei vini rosati fermi è affrontato mirabilmente in tre distinte aree, Salento, Garda, e Bolgheri (Si, Bolgheri, provare pls.), l’areale gardesano ci coglie di sorpresa di anno in anno con rosati prodotti da uvaggi interessanti ed espressivi del valore autoctono, in questo vino in particolare con una struttura insospettabile.
– packaging: Vetro personalizzato e brandizzato, studiato fin dal collo e dalla capsula, colori pensati per abbinarsi con il rosa, grafica e messaggi calibrati per comunicare qualità ed eleganza, con il nome del ‘chef de cave’ nel mezzo dell’etichetta e che di fatto firma la collezione… i caratteri ed i font sono misurati per una lettura che in scala segue l’importanza del messaggio. Il retro è un esempio di perfezione ed intelligenza nella comunicazione (oltre ad una piccola sottoetichetta frontale), perfetto il messaggio rivolto al consumatore poiché c’è tutto, dai vitigni fino ad una microcartina per mostrare l’origine. Una comunicazione che fa scuola di marketing ed un prodotto che si promuove da solo, semplice quanto geniale.
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Vino: Nubie 2011, Colline Novaresi Doc
Vitigno: Nebbiolo
Produttore: Cascina Zoina, Oleggio (NO)
– packaging: il vetro neutro è perfetto per esaltare il colore che merita di essere notato, lo sfondo argento non ci esalta anche se il simbolo aziendale del cavallo stilizzato seminascosto è carino.
– aspetto visivo: Il colore gioca facile con un rosè, difficile trovarne di poco belli, in questo vino ci è piaciuto questo rosa buccia di cipolla, trasparente, bello, nitido, con un accenno di spento su toni più scuri a rivelare la natura del nebbiolo.
– aspetto olfattivo: di intensità media, fruttato di frutta rossa, forte di ribes e agrumi, profumo scattante, dinamico, poi fragolina, frutti tropicali con la papaya, floreale, miele, legno, vaniglietta.
– aspetto gustativo: in bocca fluido, alcol equilibrato appena appuntito ma ancora integrato nel volume, acidità presente e bassa, mediamente elegante, comunque fine e di media struttura, retrolfatto di medio basso persistere ma fine e pulito, di pompelmo rosa, di ribes e ricordi di cognac, in definitiva bocca molto bella e convincente, solo un livello alcolico mediamente alto per un prodotto, diciamo, Continua a leggere
Vino: Champagne Brut Rosé
Vitigno: 62% Pinot Noir, 24% Chardonnay, 14% Pinot Meunier. Aggiunta nel blend di 5% di vino rosso
Produttore: Bollinger, Ay (France)
– packaging: Classicissimo, forse un po’ impersonale ma sa trasmettere un’immagine di alto lignaggio, poi a guardare bene l’etichetta notiamo i dettagli: caratteri in rilievo su carta di qualità, grande eleganza sobria, insomma comunica lo Champagne!
– aspetto visivo: Salmone splendido e luminoso, se mi si concede il termine tendente alla perla rosa. Perlage finissimo ed ordinato che forma nel nostro bicchiere una bella effervescenza in superficie che si staglia sul rosa.
– aspetto olfattivo: Acuta intensità olfattiva che si apre immediata con un bouquet fruttato di lampone, mora e fragolina, continua con il fruttato di litchi, pompelmo rosa, arancia, e tutt’intorno un lievito dolce e sentori floreali di rosa accompagnati da note di tè. Siamo ad una temperatura di 10° ancora troppo alta per il consumo ma che rivela un intrigante profilo olfattivo e una scontata assenza di imperfezioni.
– aspetto gustativo: Al palato è in punta di lingua decisamente sapido e punge con una delicata effervescenza, impressiona come nel giro di qualche secondo esprime un’immagine tridimensionale composta da effervescenza-sapidità-acidità-tannino, quest’ultimo dovuto all’aggiunta nel blend di vino rosso che devolve un gusto assolutamente particolare dove la presenza del vino rosso è nettamente distinguibile dal sapore dei classici rosè de saigneè. Lascia nel palato un elegante aroma di pompelmo e tabacco che continua nel retrolfatto, solo di media persistenza, dove appaiono richiami di vegetale fresco con un finale amarognolo di frutta acerba.
– commento: Si tratta di un prodotto ‘sanse annè’ ottenuto con il metodo del ‘coupage’ ammesso nel disciplinare, quindi l’aggiunta di vino rosso al blend produce la sfumatura rosata e marca il sapore con note eleganti, strutturate e molto peculiari, infatti il tannino e il tono vinoso presente è inusuale nei rosè abitualmente prodotti con il sistema tradizionale italiano e provenzale. Ottima la tecnica di assemblaggio che risulta in un prodotto maestoso e perfetto, il costo risulta impegnativo ma il risultato e l’esperienza di degustazione ne valgono. L’abbinamento potrebbe non risultare facilissimo per la spiccata sapidità che con taluni piatti di mare può esaltare il gusto sapido, per noi ha accompagnato superbamente un foiè gras artigianale dei Pirenei e riso Baldo con zafferano dell’Aquila e osso buco di piemontese. Tasting dic. 2012.
Prezzo 75e, valutazione 8,5/10, rapporto Q/P 7,5