Vino: Costa delle Viole 2017, Beneventano IGT
Vitigno: Barbera Del Sannio
Produttore: Giovanni Iannucci, Guardia Sanframondi (BN)
E’ stato uno dei vini più difficili da analizzare e tra i più difficili da abbinare, ma ne avremmo voluto ancora tanto. Molto peculiare nel suo profilo sensoriale è davvero qualcosa a sé stante, non solo un vero autoctono ma una perla e un gran piacere nell’averlo scoperto, di una grande facilità e piacevolezza di beva, molto fluido nonostante il volume alcolico, oggi nella media ma non proprio basso, a ‘naso’ diremmo che la SO2 è bassissima, insomma un caso da definire affascinante. Nell’attesa di procurarci altre bottiglie e sperimentare l’abbinamento giusto.
– packaging: Bella etichetta che gioca con lo spazio intorno alle descrizioni con pulizia estetica, belle note di retroetichetta.
– aspetto visivo: Rubino scuro di alta saturazione, archi molto fitti e lenti, sospensioni a fine bottiglia con un leggero residuo.
– aspetto olfattivo: Impatto al naso di medio livello, prima apertura di frutti di bosco rossi in macerazione e leggera ciliegia acerba, poi favo e floreale di viola e rosa, un buon pepe nero caratterizzante, buon erbaceo, foglia di pomodoro, finocchietto e dragoncello, nocciolo e pasta di olive, liquirizia netta, leggero balsamico, leggerissimo alcol. Molto buona la messa a fuoco e la pulizia generale.
– aspetto gustativo: Si presenta molto interessante al palato, dinamico e fresco nonostante il volume in alcol e questo gioca molto bene.
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Campania

Furore 2015
Vino: Furore 2015 Costa D’Amalfi DOC
Vitigno: Falanghina 60% e Biancolella 40%
Produttore: Marisa Cuomo, Furore (SA)
Se questa azienda produrrebbe insalata sarebbe un mito lo stesso! Anche senza vederli, basta immaginare i vigneti terrazzati a strapiombo sul mare d’Amalfi, veri e propri restauri del passato con piante centenarie e forme di allevamento con vite a tendone sopra e sovescio sotto, ai tempi necessario per non sprecare nulla di una terra rara e preziosa, oggi per mantenere ricordo ed orgoglio del passato perfettamente utile alla continuità temporale, non per niente zona Patrimonio Unesco, più che mai meritato. Il valore dei vini è sicuramente e giustamente amplificato da questo ambiente, ci mancherebbe altro, vorrei ben vedere e sfidare vini da qualsiasi parte del mondo a presentare questa immagine, e, comunque abbiamo un risultato intrinseco della qualità di prodotto tra i più elevati in assoluto. Una bomba sono i vini di Marisa, vini di grandezza espressiva, struttura e grande bevibilità, acidità mascolina, autenticità granitica, esclusivi senza lusso. Marisa for president, subito!
– packaging: Etichetta di carta anticata, classica ed elegante, immagine da ‘Grand Tour’, insomma niente di particolare, solo molto fine ed elegante ma con bellissime note raccontate sul retro, molto personali ed espressive.
– aspetto visivo: Colore giallo paglierino riflessi dorati, archi veloci e molto densi.
– aspetto olfattivo: Impatto al naso di livello medio/medio basso, un po’ avaro dunque, abbiamo un’apertura di buccia di limone verde seguito da limone maturo o cedro, lieve
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Vino: Aliseo Reale 2015 Tramonti DOC Costa d’Amalfi
Vitigno: Biancazita, Biancolella, Pepella
Produttore: Agricola Reale, Tramonti (SA)
Millecento piante per ettaro ed esposizione sud-sudovest con vigne degli anni ’20 a-piede-franco!! Cosa significa tutto ciò? Per prima cosa il significato è l’essere custodi di una parte importante della memoria socio-culturale di una comunità, e se vogliamo anche essere testimoni del livello di civiltà raggiunto, nonché diciamo con orgoglio e determinazione, dell’elevazione culturale che certi popoli hanno rispetto ad altri, insomma viticoltori come questi sono gli eroi moderni nella battaglia contro il dis-livellamento culturale, contro il cibo uguale in tutto il mondo, contro l’annientamento della peculiarità locale e della storia che guida il nostro essere, un vino insomma che può anche rappresentare la peculiarità del individuo contro e sopra la massificazione consumista. Che il vino sia buono non ci interessa ad un primo approccio, ci interessa il valore che ci porta, il messaggio, l’impegno e la fatica in un’agricoltura eroica che non avrebbe senso se non capiamo prima l’antefatto, se non acquisiamo e comprendiamo il messaggio che: “se biologicamente siamo quello che mangiamo… culturalmente mangiamo quello che siamo”. Comunque, fatto l’antefatto, non passa in secondo piano che il vino che scaturisce da questa impresa è eccellente.
– packaging: Abbiamo l’immagine giusta, moderna, pulita, elegante, ricercata quanta basta, con delle note di retroetichetta commoventi…
– aspetto visivo: Calice di tonalità giallo paglierino tenue quasi trasparente, suadentemente leggero, archi densi e veloci.
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Vino: Silicata 2004 – Terre del Volturno IGT
Vitigno: Aglianico 85%, Cabernet Sauvignon 15%
Produttore: Fattoria Selvanova, Squille di Castel Campagnano (CE)
– aspetto visivo: Colore scuro e impenetrabile, archetti persistenti e ‘traccianti.
– aspetto olfattivo: Buona intensità olfattiva, apre deciso con sentori di frutta a bacca rossa, prugna, poi tabacco e sottobosco, ottimamente integrati.
– aspetto gustativo: In bocca granitico, composto ma non troppo austero, sorretto da un tenore alcolico importante e armonioso nel tessuto sensoriale, con una nota balsamica, peculiare. Grande struttura, moderata astringenza, tannino molto fine, nell’insieme elegante ed equilibrato, chiude con un finale medio lungo dove tornano note più erbacee e i descrittori del cabernet. Merita la citazione di “gran vino” e un matrimonio perfetto di aglianico e cabernet sauvignon, la potenza dell’aglianico e l’eleganza del cabernet si coniuga in un prodotto di grande classe e statura, per di più marcatamente territoriale, in sintesi uno dei vini che maggiormente ci ha convinti e conquistati. Aglianico Silicata è in grado di abbinarsi con un’ampia gamma di cibi anche tra i più esigenti e strutturati, per noi ha sovrastato tartufo ed anatra senza esitazioni e ben armonizzato. Test 11/2011, 7 anni, un niente.
Prezzo 18e, valutazione 9,5/10. rapporto Q/P 10/10