Vino: Rouge Du Prieur, Vin de table
Vitigno: Grenache
Produttore: Institut Agricole Régional, Aosta
Prodotto dal famoso Istituto di formazione e ricerca agricola che possiede un bel catalogo vini autoctoni, ma la nostra curiosità è ricaduta su questo prodotto francesizzante che utilizza in purezza un classicissimo vitigno d’oltreconfine, la maestosa Grenache. Vitigno dunque non riconosciuto nei disciplinari e vino classificato come “Vino da tavola” che tuttavia merita la prova essendo la Grenache alla base di grandi vini. Test superato oltre la sufficienza dove abbiamo rilevato una performance buona e un prodotto risultato molto ben vinificato, coerente tra olfatto e gusto, didattico nel presentare le peculiarità del vitigno, e alla fine, fine a se stesso con nessun interesse degno di nota emerso dalla degustazione, oltre ad un prezzo di acquisto che reputiamo fuori mercato in rapporto al risultato.
– packaging: Colori decisi presentano e mettono in evidenza la bottiglia, bella dunque l’etichetta, molto leggibili i caratteri che dichiarano il nome e la provenienza, il retroetichetta ci dice che abbiamo un vino ‘da tavola’ ma nulla sulle uve utilizzate e questo è molto grave anche perché si tratta di un vitigno che merita la citazione. Niente annata essendo un ‘vin de table’a ma lo sforzo di indicarla avrebbe impreziosito il prodotto, visto anche il prezzo.
– aspetto visivo: Colore rubino scarico di media trasparenza, archi fitti ed ampi.
– aspetto olfattivo: Al naso l’intensità è media di frutta rossa macerata, il bouquet deciso ed equilibrato è di ciliegia e mirtillo, appare ancora del fruttato, è pescanoce ed agrumi, poi cacao, pepe nero, resina, timo, ed infine un leggero sottobosco umido di terreno e muschio.
– aspetto gustativo: Al palato è caldo ed equilibrato dall’alcol, acidità sottocontrollo e piacevole sapidità, tannino grossolano e gonfio, struttura di media eleganza, ma è proprio in bocca che non colpisce, buona a sufficienza e niente più. Il retrolfatto presenza sentori floreali di genziana e geranio, liquirizia e rabarbaro di media persistenza. Buono nella vastità di abbinamenti dove l’alcol aiuta, così il profilo gustativo si allinea a parecchi alimenti, su piatti a grande struttura o carni troppo selvagge il limite arriva comunque. Tasting aprile 2013.
Prezzo 20e, valutazione 6,5/10, rapporto Q/P 4,5/10