Vino: Roncaie sui lieviti 2012 VDT
Vitigno: Garganega
Produttore: Giovanni Menti, Gambellara (VI)
Fermiamoci un attimo a capire bene vini di questo tipo, quando capita qualcosa di diverso ci aiuta a vedere le prospettive in un modo diverso e capire molte cose. Prima di tutto che le denominazioni che dovrebbero essere degli standard di qualità spesso diventano dei limiti e delle omologazioni, non si può che ammirare il coraggio di chi fa vini ‘fuori standard’ credendo in un risultato finale che a noi è piaciuto un sacco, è un assurdità ma è così ed oggigiorno per andare oltre qualche volta devi uscire dalle DO, così come qualche decennio fa fecero in Chianti ma per porre le basi di una rinascita, adesso invece questa diventa necessità di fronte alle imposizioni, anche con dietro una UE che non promette nulla di buono. Questo vino di Menti spremuto dall’eccellente base Garganega esprime un carattere unico, dentro c’è tutto il potenziale agricolo-ambiente-uomo, la fermentazione con lieviti naturali aggiunge ciò che i lieviti selezionati tolgono, la tecnica di produzione consta di un approccio artiginale ma molto evoluto e competente, artiginale nel senso di cura dei dettagli impossibile nel comparto più meccanizzato. Imbottigliamento senza solfiti che a più di due anni dà risultati splendidi, non ci sono parole.
– packaging: Se l’etichetta anteriore si presenta scarna (tuttavia elegante), è invece molto completa sul retro dove riporta tutte le informazioni necessarie e tutte quelle che il produttore vuole fare sapere.
– aspetto visivo: Colore a dire poco particolare, giallo paglierino opaco e torbido, ovviamento il prodotto non filtrato rende questo aspetto lontano dalle abitudinarie colorazioni peraltro artificiali, manifesta bollicine fini, finissime, veloci.
– aspetto olfattivo: Impatto al naso con bellissimo e di intensità medio bassa, deciso sui lieviti accompagnati da un fievole tono citrino di scorza di limone, lime e vegetale, candito di frutta, miele, floreale di biancospino, vegetale erbaceo lieve ma caratterizzante. Carattere appunto, questo è il vino, bellezza!
– aspetto gustativo: Palato aperto e fresco, bello e solare, solleticato da lieve effervescenza, media o quasi medio bassa l’acidità, mineralità spiccata di pietra focaia lambita da buona sapidità, palato in buon equilibrio. Retrolfatto corto con ricordi di agrume e candito, e lieviti ancora percepiti. Se sembra piuttosto poco dimensionale ai sensi è invero un vino molto interessantre e piacevole, non soffre troppo la temperatura dove all’alzarsi apre maggiori toni fruttati, non pensiamo del tutto che sia il ‘vino com’era’, piuttosto un vino che partendo dalla tradizione si evolve con molta cura, di bassissimo alcol e grande piacere di beva, bollicina viva a fine bottiglia, insomma una grande sorpresa scoprire che la semplicità incontra un piacere incontrastato, se non è questa la qualità… Abbinamenti dettati da una struttrua che ovviamente non può essere alta, evitando estremi di gusto e cucine elaborate i risultati sono ottimi, sulla nostra tavola abbiamo creato un sugo lacustre fatto con soffritto e filetto di salmerino in evo con dragonello per condire una pasta superlativa Gragnano Igp di Afeltra, il risultato è stato eccellente. Tasting febbraio 2015
Prezzo 10e, valutazione 8/10, value_for_money 9/10