Wine and Food a Lodi 2012
La manifestazione che si è svolta ai primi di novembre era incentrata su alcuni stand di produttori da svariate regioni e qualche rappresentante estero, per quanto riguarda il food si è rivelata piuttosto scarna e l’ambiente appariva come un ‘mercato coperto’ dove non abbiamo trovato spunti degni di nota. Più risollevata la situazione nel padiglione del vino, come vedremo per alcuni assaggi degni di nota e anche per il bel banco di assaggio Onav con davvero tante etichette a disposizione.
Iniziamo il tour dalla cantina Kurtasch dell’Alto Adige, i suoi pinot grigio e pinot bianco ci hanno conquistato subito, freschezza, aromaticità e struttura ben equilibrata per dei vitigni classici della regione, soprattutto per il Pinot Bianco che sosteniamo per i meriti intrinseci di questo vitigno proprio tra gli eccellenti vignaioli della vallata dell’Adige.
I Nobili del Vesuvio è un’zienda ovviamente partenopea che ci è piaciuta particolarmente su tutti, qui abbiamo scovato ottimi bianchi, Fiano, Greco e Falanghina principalmente, qualità, freschezza e pulizia davvero sorprendenti, solo discreti i rossi ma tutti i prodotti nel complesso con un rapporto Q/P indiscutibilmente concorrenziale. Forse il produttore più interessante della mostra.
Un paio di degustazioni di Brunello di Montalcino hanno purtroppo riconfermato come in questo areale non si ritrovi una ‘qualità media’, ma si passa dalle eccellenze a prodotti come questi degustati che non rispecchiano la qualità aspettata dal più nobile vino toscano. Non è un fatto banale portare il nome Montalcino, si diviene sottoposti ad un esame più severo… per la cronaca si trattava delle aziende Terre Nere e Villa I Cipressi.
Colsaliz produttore trevigiano ha proposto dei Prosecco che abbiamo valutato sufficienti, per quanto questa denominazione non sia mai riuscita a conquistare i nostri gusti e convincerci in pieno (come è vero che raramente abbiamo rinvenuto un Prosecco di scarsa qualità), semplicemente a nostro parere crediamo che con i prezzi di alcune GDO sia possibile reperire dei metodo classico di ben altro livello.
Dourdon-Vieillard produttore di Champagne ‘recoultant’ propone dei vini di fattura più semplice ben lontani dalle complessità delle grandi maison, e per questo più caratteristici, comunque a ben altri prezzi più accessibili confronto ai quali ci si consenta, troviamo in Trento e Franciacorta peculiarità più interessanti. Qui la nota fruttata di mela verde è molto accentuata e piacevole e l’acidità un poco accentuata anche per un dosaggio extra-brut.
Argei produttore sardo dell’areale a sud di Cagliari, zona splendida, propone dei classici del territorio tra cui un IGT Pranu Mariga a base di un uvaggio di tipici vitigni rossi isolani, che già ci aveva convinto in una precedente vicenda.
Tra i vari produttori greci non abbiamo purtroppo ritrovato spunti interessanti.
A finire il bellissimo banco di degustazione dell’Onav con davvero tante etichette proposte, su queste abbiamo optato per alcuni ‘verdicchio di matelica’ vino che continua a soprenderci per la qualità di tanti prodotti provati, sia in questa occasione che in altrove. L’Alarico 2011 è apparso molto equilibrato, e la sorpresa è stato il Verdicchio di Matelica Maraviglia2009 francesizzante e di grande interesse.
Tra le altre degustazioni il Rosa Vittoria delle Cantine del Castello di Santa Vittoria (CN), si presenta con un bel colore buccia di cipolla tendente al rosa, profumo deciso floreale con la dominante di rosa, in bocca è piacevolissimo, sapido, fresco e moderatamente acido, con un buon alcol che regge la struttura e ancora rosa nel retrogusto con un richiamo fruttato, è composto da Nebbiolo vinificato in rosato 70% e arneis 30%.
Il Dolcetto Di Dogliani Vigna Del Pilone di San Romano si presenta densamente scuro e carico, al naso esprime aromi di frutti rossi, verdure cotte, corteccia, catrame, humus, polvere di caffè, in bocca convince, è varietale con una moderata acidità e astringenza, ha una nota amara, terziari di fumo, corteccia, un prodotto particolare schietto e verace che ci è piaciuto.
Siamo fan del Timorasso, e qui la Colombera 2010 conferma la nostra stima per questo vino che possiede una nota resinosa ben bilanciata da acidità e alcol.
L’Apollonio 18 Fanali rosato è un prodotto particolare anzi unico, l’uso della barrique per affinare un rosato è una scelta del tutto singolare che a noi è sempre piaciuta, nel senso che le prima annate risultavano troppo afflitte dall’apporto del legno, mentre poi cìè stato uno sviluppo positivo e le ultime come questa diventano bilanciate e troviamo piacevole il risultato e il sapore sicuramente unico, certo il tostato si sente e a noi piace.
Lacrima di Morro d’Alba di Podere Santa Lucia 2010 mostra un interessante profilo olfattivo e gustativo, con una componente aromatica molto caratteriale.
Il Chianti Classico di Felsina 2010 così giovane e già pronto, esprime tutta la dote chiantigiana.
Divina Villa Trasimeno Gamay, attratti da questo vitigno che conosciamo siamo tuttavia rimasti un po’ perplessi per un vuoto gustativo tra le note apportate dal legno e l’acidità.