
Cuveé Ter
Vino: Cuveé TER
Vitigno: Chardonnay
Produttore: Philippe Gonet, Le Mesnil sur Oger (F)
Andiamo a scuola per imparare perché lo Champagne è lo Champagne e non esistono termini di paragone, badate bene, non sul piano della qualità pura, ma su quello del carattere e della caratteristica. Nel nostro giardino abbiamo una vite di Chardonnay ma dubitiamo di poterci fare una roba simile… potremo farci qualcosa di buono ma non sta’ roba qui. Con lo Champagne l’espressione del territorio è reale e percepibile, quasi in 3D dove si capisce cosa vuol dire mineralità e sapidità, dove nel mondo esistono svariati e svarioni esempi di vini champenoise, qui il carattere è ben definito e statuario, la finezza del perlage sempre unico, la bellezza è ipnotica.
– packaging: Non si sbaglia mai con l’immagine per gli Champagne, ammiriamo la bellezza delle etichette, in questo caso con una comunicazione diretta ed efficace, poche parole, chiare su carta di estrema qualità, le parole sono sempre perfettamente al posto giusto… anche se abbiamo visto di meglio, diciamo che la veste è moderna e riuscita senza strafare.
– aspetto visivo: Calice illuminato da una tonalità paglierino con riflessi verdini, perlage a sorgente di vita di bollicine finissime e molto eleganti.
– aspetto olfattivo: Olfatto alla ricerca di profumi medio o meglio medio bassi, naso speziato e fruttato che apre con cedro, pesca noce, lieve marmellata di agrumi, floreale, fiori di campo, zenzero, pasticceria, lieve nota vanigliata.
– aspetto gustativo: Fragranza delle bollicina solleticante, spalla acida, sapidità granitica…
se i profumi sono invitanti al palato diventa appagante e godurioso. Capisci lo Champagne e perché è diverso e per certi versi irraggiungibile, il perfetto equilibrio e la geometria dei sensi tattili in bocca portano questo (e questi) vini ad avere un struttura solidamente elevata con basso tenore alcolico, retrolfatto con più sensi di buccia di agrumi, più limonino, più amarognolo (spinto dal senso di salato), c’è del mango e sentori di lieviti. Abbinato ad aragosta in bellavista, antipasto freddo di pesce con le uova di seppia di Moreno Cedroni (!), foie gras di Acquitania dell’amico Alban Laban… ha appagato i sensi del palato e degnamente accogliere il Nuovo Anno. Da bere fresco non freddo, che facilita gli aromi al naso e al retrolfatto, un prodotto oltreché buono anche didattico per capire questi vini ed il territorio. Tasting dicembre 2016
Prezzo 60e, valutazione 8/10, value_for_money 7/10