Vino: Champagne Rosé de Macération
Vitigno: 100% Pinot Noir
Produttore: Benoît Lahaye, Bouzy (F)
Sembrava un fronte indissolubile quello delle grandi Maison che presentavano e presentano prodotti incantevoli ma spesso troppo in linea e per nulla sorprendenti. Non è ne nuova ne recente l’apparizione di medio-piccoli produttori che con grande tecnica e passione hanno riempito questo vuoto, facendosi bandiera di produzioni biologiche dove i ‘più grandi’ trovano limiti, portando in vetta i migliori millesimi, enfatizzando profili furttati capaci di esaltarci e di commuoverci, o meglio hanno portato aria fresca nella continuità imprenditoriale dello Champagne, sempre irraggiungibile. Lahaye, produttore parecchio interessante e capace di distinguersi pure con prezzi umani e concorrenziali, un brut ben piazzato e questo rosé sono già prodotti che hanno fatto parlare. Nel merito questo rosé che definiremo ‘tradizionale’ in parte da pinot nero con vinificazione in bianco e leggera permanenza sulle bucce è per noi al secondo tasting che conferma la caratterialità del prodotto, profilo sensoriale ammiccante, elettrico e di ottima tecnica, statura al palato davvero alta, insomma un grande vino per chi ama l’alta cucina.
– packaging: La bottiglia neutra si presenta con il colore molto seducente del vino, giocando un riuscito contrasto con l’etichetta essenziale ma la cui carta a dispetto dell’apparente semplicità nasconde un’ottima qualità, con il simbolo aziendale in rilievo, design diretto e modernista dove troviamo il brand aziendale in vista, l’immancabile denominazione con caratteri dorati ed il nome del vino, nome che è perfetto e pieno di significato per chi conosce come fanno i rosati da quelle parti… che lasciamo il piacere di scoprire. Comunicazione dunque buona, chiara, tuttavia questo modernismo del design non colpisce fino in fondo.
Continua a leggere