Vino: Champagne Rosé de Macération
Vitigno: 100% Pinot Noir
Produttore: Benoît Lahaye, Bouzy (F)
Sembrava un fronte indissolubile quello delle grandi Maison che presentavano e presentano prodotti incantevoli ma spesso troppo in linea e per nulla sorprendenti. Non è ne nuova ne recente l’apparizione di medio-piccoli produttori che con grande tecnica e passione hanno riempito questo vuoto, facendosi bandiera di produzioni biologiche dove i ‘più grandi’ trovano limiti, portando in vetta i migliori millesimi, enfatizzando profili furttati capaci di esaltarci e di commuoverci, o meglio hanno portato aria fresca nella continuità imprenditoriale dello Champagne, sempre irraggiungibile. Lahaye, produttore parecchio interessante e capace di distinguersi pure con prezzi umani e concorrenziali, un brut ben piazzato e questo rosé sono già prodotti che hanno fatto parlare. Nel merito questo rosé che definiremo ‘tradizionale’ in parte da pinot nero con vinificazione in bianco e leggera permanenza sulle bucce è per noi al secondo tasting che conferma la caratterialità del prodotto, profilo sensoriale ammiccante, elettrico e di ottima tecnica, statura al palato davvero alta, insomma un grande vino per chi ama l’alta cucina.
– packaging: La bottiglia neutra si presenta con il colore molto seducente del vino, giocando un riuscito contrasto con l’etichetta essenziale ma la cui carta a dispetto dell’apparente semplicità nasconde un’ottima qualità, con il simbolo aziendale in rilievo, design diretto e modernista dove troviamo il brand aziendale in vista, l’immancabile denominazione con caratteri dorati ed il nome del vino, nome che è perfetto e pieno di significato per chi conosce come fanno i rosati da quelle parti… che lasciamo il piacere di scoprire. Comunicazione dunque buona, chiara, tuttavia questo modernismo del design non colpisce fino in fondo.
– aspetto visivo: Al calice è di effetto scenico, bel colore buccia di cipolla piuttosto pieno, con riflessi in tonalità ma più chiari e con sfumature ambra, perlage persistente e molto fine, sorgente cospicua.
– aspetto olfattivo: Al naso l’impianto olfattivo è di intensità media, decisa su aromi di frutti di bosco rossi dove mettiamo a fuoco ribes e lamponi, fragolina di bosco, poi gli agrumi, lime e pompelmo rosa e l’esotico frutto della passione, insomma un fruttato suadente, netto e delicato, poi un leggerissimo tono vegetale erbaceo, un leggerissimo speziato, e del tè. Questo bel tipo continua a presentarsi bene, è un tipo elegante e di carattere non comune, che desta interesse.
– aspetto gustativo: Al palato è rigidamente pulito, dritto al sodo, molto sapido, fine, elegante, fresco ed equilibrato con attacco acido di medio livello che sembra recitare un copione perfetto. Struttura molto buona in grado di impegnare cibi complessi, grado alcolico nella media e perfettamente amalgamato, persistenza magnifica, lunga, di un fruttato dinamico che qui tende più agli agrumi con buccia di lime e pompelmo, componendosi con un leggero erbaceo con un gioco tra acidità e sapidità che continua a deliziare. Abbinamenti quindi facilitati per la struttura ma insidiosi per il profilo gustativo, questo vino esige ottimi compagni sulla tavola e sarà veramente un piacere: ottimo con tutto ciò che sia verdura, eccellente con astice alla catalana e con primi e secondi ben elaborati di pescato. Degorgement 19/10/2011, Tasting febbraio 2015.
Prezzo 43e, valutazione 8/10, value_for_money 7,5/10