Vino: Brunello di Montalcino DOCG La Casa 2004
Vitigno: Sangiovese grosso
Produttore: Caparzo, Montalcino (SI)
– packaging: L’etichetta trova il suo ambiente in una tavola elegante con una mise vittoriana dove non stonerà mai con i suoi colori tenui e composti, bene così, è accurata nelle parole e comunica tutto nella giusta dimensione dei caratteri manifestando il prodotto non di meno della rinomata docg, con un po’ di scontatezza. E’ la grafica nell’insieme a sembrare piuttosto anonima, il risultato non è proprio originale ma insomma quando si può scrivere Montalcino sull’etichetta meglio non strafare, sarebbe stupidissimo rischiare di sfuocare l’immagine territoriale.
– aspetto visivo: Il colore è rubino scuro molto carico, nel calice crea archetti spettacolari, fitti, fittissimi e densi. Appaiono sospensioni visibili.
– aspetto olfattivo: L’impianto olfattivo risulta di media intensità, le note che appaiono per prime sono di ciliegia e mora, inseguite da una lieve e calibrata nota di legno, poi nocciola, confetture di prugna e di frutti di bosco, cera, caramello e resina, arbusto di quercia, sottobosco di foglia secca, cuoio, erbaceo e crudità ben focalizzate, ma c’è anche una lieve emersione del sentore di alcol. Buono comunque il profilo dove c’è tutta l’evoluzione del sangiovese grosso.
– aspetto gustativo: Al palato è un poco in evidenza la nota alcolica che appare un po’ fuori posto anche se non soverchia, soprattutto abbiamo un’eccellente freschezza che a quasi 10 anni dalla vendemmia rende l’idea di cosa è capace il Sangiovese da queste parti. L’astringenza gioca un buon ruolo insieme ad un’acidità media che appunto dona questa freschezza, tannino elegante ma non di più, struttura molto buona che diremo medio alta, eleganza quindi ma senza percezione sferica. Manifesta grande capacità di invecchiamento pur con una performance al palato non entusiastica, crediamo che ancora un paio d’anni di affinamento avrebbero fatto solo bene, minimo un paio d’anni… Retrolfatto di media persistenza che lascia ricordi di radice, verdura, nocciolo e cioccolato con chiusura amarognola di acidità e astringenza, dove torna interessante come all’olfatto. L’abbinamento su salumi e carni di fegato è semplicemente delizioso, con tartine di lardo e miele benissimo, con costine di maiale e funghi non è stato un matrimonio ma un bel flirt, su una tagliata di piemontese andiamo a nozze. Tasting febbraio 2014.
Prezzo 48e, valutazione 7,5/10, value_for_money 6,5/10