Vino: Falestar Faville 2011 Pignoletto IGT Emilia
Vitigno: Pignoletto
Produttore: Maria Bortolotti, Zola Predosa (BO)
Una volta tanto vale esclamare: “ecco un prodotto artigianale fatto come si deve!”. Che rimane quello che è, un vino semplice, immediato ed estremamente godereccio, ma molto migliore di improbabili Prosecco e/o charmat vari…. Il pregio delle uve Pignoletto è di potervi ‘estrarre’ questi vini che pur rimanendo senza impegno riescono a darci una certa soddisfazione. Questa azienda che con il suo catalogo dimostra una sapienza non comune nella vinificazione di diverse uve, ed ha nell’interpretazione del Pignoletto una carta vincente proprio dove questo vino è tipico e banalizzato, inoltre in diverse degustazioni abbiamo avuto prova del buon livello qualitativo di tutti i prodotti biologici.
– packaging: Etichetta molto semplice, casalinga o artigianale che sia serve comunque a comunicare la ‘specificità’ del prodotto, la versione ‘Word’ di una vecchia etichetta scritta a mano insomma. Accompagna bene la semplicità del vino dove forse sarebbe fuori posto una grafica ricercata e ci sono tutte le informazioni utili per capire cosa stiamo bevendo, comunica un po’ a fatica proprio per questa (positiva) densità di informazioni, qualche evidenziazione sui messaggi importanti, nome, denominazione, vitigno, andrebbe a vantaggio della immediatezza comunicativa.
– aspetto visivo: Colore giallo paglierino ma opaco e torbido e non invitante, sappiamo che non è assolutamente sinonimo di difetti ma di genuinità.
– aspetto olfattivo: Aromi di intensità medio bassa e piuttosto avara, apre con sentori di cedro acerbo, pistacchio, cera e favo, ben avvertibile l’erbaceo di fieno ed erba, lievi fiori di campo e margherita, leggerissimo zenzero, lime. Sarà avaro ma molto particolare, fresco, piacevole, invitante, per assurdo diremmo dissetante già nei profumi…
– aspetto gustativo: Prodotto rifermentato in bottiglia quindi leggermente e piacevolmente pungente sulla lingua, presenta una lieve nota acida e minerale, la struttura è addirittura discreta. Anche al palato possiede una sua personalità e particolarità, rimane semplice ma intriga, il retrogusto è secco e corto ma con bel finale amarognolo di cedro, radice ed erbaceo. Raccontiamo anche che degustando un 2009 dopo tre anni benchè si avvertisse di essere già oltre il limite, poteva ancora manifestare bene le sue interessanti peculiarità, perciò abbiamo riacquistato un prodotto più recente… Ottimo con stuzzichini e pizze, ecco un buon vino da pizza… buono con salumi poco grassi, mozzarella, chiaro che non può performare strutture che non possiede ma immaginiamo una calda serata della Pianura Padana dove una bottiglia diventa una monodose! Sorprendente. Tasting aprile 2014.
Prezzo 6e, valutazione 7/10, rapporto Q/P 9/10