Vino: Bosco 2005 IGT Emilia
Vitigno: Pignoletto, Maligia e Sauvignon
Produttore: Maria Bortolotti, Zola Predosa (BO)
Perbacco quando capita un vino così bisogna rifletterci sopra un bel po’, sono quei tipi di vini che lasci in cantina ‘tot’ tempo non trovandone l’occasione di abbinarli, poi ci fai un progetto gastronomico ragionato ed ecco le soprese, 9 anni ben piazzati e profilo olfatto-gustativo da tesi di laurea. Fare un prodotto così da uve (in maggioranza) Pignoletto è una grande impresa e un gran risultato, certo molto caratteristico e caratteriale, e testimonia la voglia di sperimentare ma anche il saper-fare del vigneron, azienda di cui abbiamo degustato molto con impressioni sempre molto buone.
– packaging: Mah, etichetta così così, l’accostamento dei colori e scelta dei caratteri è luminosa ma non convince, come il vino è una scelta di carattere ma quantomeno la comunicazione non rende bene, peccato perchè invece il testo è scelto con una buonissima sostanza comunicativa.
– aspetto visivo: Nel calice è di colore quasi indefinibile e torbido, quantomeno unico, ambra con riflessi in tonalità, sospensioni evidenti e fondo che permane sulla spalla della bottiglia bordolese, il vino sul bordo del calice se ne sta fermo per mezzo minuto prima di scendere lentissimamente, è tutto bellissimo. Continua a leggere
Zola Predosa
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Vino: Falestar Faville 2011 Pignoletto IGT Emilia
Vitigno: Pignoletto
Produttore: Maria Bortolotti, Zola Predosa (BO)
Una volta tanto vale esclamare: “ecco un prodotto artigianale fatto come si deve!”. Che rimane quello che è, un vino semplice, immediato ed estremamente godereccio, ma molto migliore di improbabili Prosecco e/o charmat vari…. Il pregio delle uve Pignoletto è di potervi ‘estrarre’ questi vini che pur rimanendo senza impegno riescono a darci una certa soddisfazione. Questa azienda che con il suo catalogo dimostra una sapienza non comune nella vinificazione di diverse uve, ed ha nell’interpretazione del Pignoletto una carta vincente proprio dove questo vino è tipico e banalizzato, inoltre in diverse degustazioni abbiamo avuto prova del buon livello qualitativo di tutti i prodotti biologici.
– packaging: Etichetta molto semplice, casalinga o artigianale che sia serve comunque a comunicare la ‘specificità’ del prodotto, la versione ‘Word’ di una vecchia etichetta scritta a mano insomma. Accompagna bene la semplicità del vino dove forse sarebbe fuori posto una grafica ricercata e ci sono tutte le informazioni utili per capire cosa stiamo bevendo, comunica un po’ a fatica proprio per questa (positiva) densità di informazioni, qualche evidenziazione sui messaggi importanti, nome, denominazione, vitigno, andrebbe a vantaggio della immediatezza comunicativa.
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