Vino: Châteauneuf du Pape AOC 2001 Domaine du Vieux Lazaret
Vitigno: Cinsault, Grenache, Mourvèdre, Syrah
Produttore: Famille Quiot, Châteauneuf-du-Pape (France)
Amiamo questa AOC del Rodano meridionale, la sua intrigante alchimia dell’uvaggio, la stretta territorialità che ne esce. Questa bottiglia acquistata dal vigneron-recultant molti anni fa e custodita gelosamente ha rivelato il suo fascino e come una grande star, non ha invece rivelato l’età… sarebbe andata avanti chissà quanto ancora.
– packaging: Etichetta sullo standard francese nei modi, nella grafica, nelle tonalità, un deja vu ma come negare che sono sempre attraenti ed esprimono finezza ed eleganza? La comunicazione non è argomento su cui sperimentare da quelle parti e visti i risultati ottenuti va bene così, nel dettaglio, le descrizioni del vino e dell’appellazione centrano il focus dell’osservatore con caratteri scelti molto bene, la carta mostra volutamente una filigrana datata, l’accostamento dei colori e la piccola immagine ‘del solito chateau’ non escono un millimetro da un disegno di comunicazione efficace, sia nell’evocare che nel dire. I Francesi sono maestri in questo, irraggiungibili nel marketing anche solo visuale.
– aspetto visivo: Nel calice il colore è rubino scuro quasi saturo, trasparente solo all’unghia con riflessi arancio scuro, archi pesanti lunghi e lenti.
– aspetto olfattivo: L’impianto olfattivo mostra una alta intensità dei profumi che si mostrano subito con note fruttate decise composte da frutti rossi, dove cogliamo ciliegia e fragola più confettura di fragola, seguite da fico, mandorla, miele di castagno, floreale di viole passita, speziato ampio di pepe nero e bianco, note di cioccolato, note vegetali di erbaceo, erbe officinali di maggiorana ed alloro, balsamico di pino, corteccia e sottobosco umido con muschio. Bella presentazione.
– aspetto gustativo: Al palato esprime molto calore, l’alcol riesce a mantenersi nascosto e comunque equilibrato con un buon corpo e struttura, acidità presente ed in secondo piano, astringenza lieve, dimensione masticabile, ma sopratutto sorprendentemente fresco. Retrolfatto di media persistenza dove diminuiscono gli aromi fruttati e guadagnano le note vegetali con i sentori di sottobosco, di fava di cacao ed è un poco balsamico. Vino molto equilibrato nei sensi al palato e al retrolfatto, abbinamenti facili con carne rosse, apprezzabile con salumi. Tasting aprile 2014.
Prezzo 25e, valutazione 8/10, value_for_money 7/10