Vino: Castello Ginori 2008, Montescudaio Doc
Vitigno: Merlot e Cabernet
Produttore: Marchesi Ginori Lisci – Ponteginori (PI)
La Toscana ha il pregio di preservare luoghi idilliaci che costituiscono l’autentica essenza del genius loci che ci aspettiamo, e il borgo di Querceto rappresenta perfettamente questo quadro della Toscana dei tesori rurali, un luogo di vero lusso essenziale ed intimo. I vini dei Marchesi Ginori Lisci, ‘sovrani in questo borgo’, sono per noi una affermata conoscenza, vini spesso di alta qualità ma senza una direzione dove il Castello Ginori è il prodotto di punta, vino di ampia soddisfazione godereccia che appunto ha cambiato spesso direzione addirittura da IGT a Doc, fino a questa versione Montescudaio Doc, risultato ordunque non solo notevole ma sorprendente. Sorprende che da una verticale delle ultime annata avevamo trovato il 2008 meno convincente, e poi nella calma di casa abbiamo scoperto che si, sarà l’annata meno convincente a confronto con 2010 e 2009, ma giocando da solo e bene abbinato si è rivelato un vino di classe non comune. Attendiamo con ansia le degustazioni degli altri vintage che meritano un più lungo affinamento. L’attesa sarà impaziente, Il vino ha fascino proprio per queste sfide, per insegnarti che il risultato di oggi è frutto del lavoro e dell’impegno passato.
– packaging: Non sappiamo se per caso o per strategia ma l’etichetta è comunque perfetta, veste la bottiglia come un’abito di Armani fa con una bella donna! Siluette ad anfora, etichetta a scudo, capsula nera, insieme molto elegante su cui incide benissimo la grafica dell’etichetta, composta, leggibile, molto fine, colori tenui ben scelti con alcuni caratteri in rilievo, ma la carta è di mediocre qualità che si rovina facilmente. Abbastanza buone le note di retro, descrittive e comunicative, ci parlano delle uve, del territorio… e si parla di Maremma ma avremo qualche dubbio in merito… scrivere che siamo in ‘Alta Maremma’ sembra di inseguire un identità più famosa e non ci piace, perché qui siamo nella splendida Val di Cecina, uno dei territori più belli della regione e dei più intatti.
– aspetto visivo: Alta saturazione del colore, appare deciso e già imponente nel calice, produce archetti mediamente spessi, molto lenti e fitti, glicerico.
– aspetto olfattivo: Impianto di medio-alta intensità che presenta subito delle belle note fruttate rosse e nere, mora e ciliegia mature, seguite dalle stesse note in confettura, un tocco di dattero, nocciola, poi cera, floreale di viola, poco pepe nero, poche note pasticciere e tostate, note boiseè composte da terriccio e sottobosco erbaceo ed umido, non decise ma avvertibili e caratterizzanti, insieme a note balsamiche. Nessun difetto evidente, preciso e coinvolgente.
– aspetto gustativo: Al palato esprime un ottimo equilibrio elargendo una buona percezione sferica, l’acidità è ancora vivace ma fa supporre un punto di arrivo dell’evoluzione, abbiamo una media astringenza in crescendo nel palato, insieme a leggera ruvidità e un cenno di sapidità, insomma morbidino ma per nulla vellutato, struttura più che buona seppur non robusta. Poco più che media la permanenza al retrolfatto, tornano solo i frutti neri, mora su tutto, che rimane protagonista con un leggero tenore vegetale più fresco rispetto al naso. Dunque merlottone si, ma non rotondone, un po’ fruttone ma rimane toscanone, molto godereccio. Abbinamenti con pasta al ragù abbastanza buoni ma non va daccordo con il piccante, su tagliata di carne va meglio, in generale su carni rosse performa bene. Tasting novembre 2014
Prezzo 20e, valutazione 7,5/10, value_for_money 8/10