Vino: Castello di Brolio Vin Santo del Chianti Classico DOCG 2004
Vitigno: Malvasia
Produttore: Barone Ricasoli, Gaiole in Chianti (SI)
Il Vin Santo è già qualcosa che si presenta bene nel nome, quello tra Siena e Firenze è poi spinto dall’onda del più signorile dei Chianti, che non per niente si definisce ‘Classico’. Vino quindi conosciuto nel nome ma ci scommettiamo poco nei fatti, eppure la tecnica ed il profilo sensoriale sono già nella storia dell’enologia, dunque eccoci al cospetto di un vino prodotto da vendemmie tardive e successivo appassimento in appositi locali come vuole la tradizione divenuta oggi una tecnica enologica sensata. Il nostro proviene da sole uve Malvasia (piuttosto che anche Sangiovese e Trebbiano) e questo ne caratterizza il profilo con toni più gentili, manca insomma la spinta della colonna acida tipica dei vinsanti, e prende una sua strada assolutamente sensata e con ottimi risultati. Vini questi sempre di non facile abbinamento, più che mai da meditazione e ci sognamo di meditare dalla limonaia del Castello di Brolio laddove la vista che spazia su Siena e sul Monte Amiata fa capire cosa rende unico ed inimitabile il paesaggio toscano.
– packaging: Questa etichetta è un “già visto…”, essenziale e un pochino scontata, una semplicità che non guasta mai e sufficiente a dare un tono elegante, ma insomma la troviamo proprio sufficiente. Benone invece le informazioni del retro, poche parole chiare e sensate, così come è estremamente positivo il web aziendale che riporta tutte le informazioni tecniche e gli andamenti stagionali e vendemmiali.
– aspetto visivo: Ecco dove un ‘passito’ colpisce e si presenta, olè, colore da seduzione dei sensi, ambrato, bellissimo, con riflessi ambra, ma ancora ben trasparente, archi che arrancano densi e fitti.
– aspetto olfattivo: Il secondo colpo, impianto olfattivo medio alto, apre con fruttato di agrumi focalizzato su buccia, candito e confettura di arancia, poi albicocca, dattero, nocciola, ‘marmalade’, uvetta, un lieve miele, lievissimo floreale, lievi aromi speziati di vaniglia e caramello con tostato di pasticceria, molto bene il fogliame secco, poi pigna e castagna, toni avvolti da un vago e nobilissimo aroma marsalato. Già si presenta il monovitigno Malvasia…
– aspetto gustativo: Se non ne conoscete il titolo alcolimetrico rimarrete sorpresi, in bocca calore e toni caldi, alcol molto ben incapsulato e scoprendo il tenore in etichetta c’è di che rimanere di stucco, bassa l’acidità ma sufficiente a reggere la via maestra, struttura e percezione sferica ben posizionate e solide, tuttavia l’immagine è bidimensionale. Retrolfatto medio-corto e in veloce affievolimento ma ben piacevole e pulito, lascia il palato soddisfatto con note a fuoco su tostato e nocciola, castagna, albicocca e confettura di agrumi, con l’acidità che si spegne e la nota nobile ossidata che avvolge. Abbinamento con tortino alle mele con crema pasticcera da urlo! La bassa acidità fa ‘coupling’ molto bene con dolci non pannosi. Tasting ottobre 2014
Prezzo 20e, valutazione 7,5/10, value_for_money 7/10