Vino: Parej 2012 VDT
Vitigno: 90% freisa il resto altre varietà locali
Produttore: Enrico Druetto, Alfiano Natta (AL)
Ecco un vino che calza bene il termine -vino vero-, semplice e non banale, non semplice da fare. Ma vero cosa e come? Il resto è finto? No, diciamo che gusto e aromi si presentano differenti, molto meno ammiccanti, così come sono e come vengono, dalle uve, dal terroir, dalla stagione, queste sono le situazioni più consone a spiegare il termine -vero-. Vero che bisogna pure capire molte cose, sopratutto da piccoli produttori-artigiani non si può parlare del loro vino senza almeno cercare di capire la situazione e per primo il coraggio imprenditoriale e la coerenza morale, entrambi convergenti nel credere nel vino che ‘si fa’. Bene, invitiamo alla lettura e se possibile all’assaggio, vini come questi sono estremamente didattici e utili all’apertura mentale…
– packaging: Impostazione grafica così com’è il vino, dire semplice è niente, è essenziale e diretta come il vino contenuto. Bisogna metterci in etichetta VDT, va de se che la comunicazione è inficiata con i tanti divieti imposti dalla legge… va bene così.
– aspetto visivo: Nel calice è rubino scuro abbastanza saturo, produce molti archi fitti e veloci.
– aspetto olfattivo: Naso di intensità media dove appena aperto abbiamo con non poca meraviglia sentori di erba, legno bagnato, humus, terreno, seguiti in tono minore da frutta rossa macerata… Dopo qualche minuto si equilibra meglio e abbiamo più ordine, qualche frutto di bosco nero, caco stramaturo, dattero, un po’ di cugnà, profumi floreali netti, sopratutto
di viola, poi cera, pepe nero, rabarbaro, legno botte grande, balsamico ben presente di eucalipto, aromi vegetali di sottobosco, terreno e humus, fogliame, sentori questi ultimi sempre ben proiettati in avanti. Alla faccia della semplicità, avete visto come da un processo più naturale possibile emergono aromi del tutto caratteriali e singolari?
– aspetto gustativo: Al palato c’è equilibrio, bassa acidità e bassa astringenza, struttura discreta ma molto aiutata dall’alcol dove una lieve nota riesce ad emergere, dinamico e ancora abbastanza fresco. Retrolfatto dove torna il vegetale e il legno, in fondo note di frutta nera acidula e amarognola, persistenza medio bassa. La scomposizione tecnica non può rendere l’idea di questo vino, alla fine sono i risultati che contano e questo vino più che mai vero, ci piace, ci piace pensare al vino di una volta rievocato con la padronanza tecnica ed una passione moderna. Abbinamenti da pensare, piatti di terra semplice, non strutturati e troppo conditi, saprà dare soddisfazioni. Tasting aprile 2015.
Prezzo 10e, valutazione 7/10, value_for_money 7,5/10