Visita mirata al padiglione vino gestito da Vinitaly. L’ingresso si presenta molto bene ed è davvero invitante passarci (fino a qui non c’è alcun costo), ci è piaciuto il caleidoscopio di colori del vino graduato dal giallo al rosso, divertenti ma disagevoli i ‘nasi’ entro i quali si annusare i profumi relativi al vino. Proseguendo con l’ingresso base abbiamo per 10 euro il calice degustazione e una tessera per tre degustazioni, questo prezzo non è di per se nè basso nè alto, è piuttosto criticabile il sistema di presenza di un certo vino di un certo produttore (come sappiamo a pagamento e a scelta del produttore stesso, ne va che l’occasione è persa per avere una reale panoramica dei vini italiani). L’iniziativa di per sè stessa non è né sbagliata né criticabile, è invece sconfortante che in un evento unico e mondiale sul genere ‘alimentazione’ le istituzioni italiane non abbiano potuto fare di più… anzi è proprio svilente che la principale cultura enoica riduca il suo patrimonio culturale a questa serie di erogatori automatici.
Certo ci sono e ci saranno eventi correlati al vino, ma che tutto un padiglione dedicato al vino sia solo un unica fila di distributori automatici è proprio poco, anzi quasi nulla a pensare bene cosa si sarebbe potuto fare per arrivare ad una ricaduta di immagine condivisa, invece tutto qua! Non possiamo che abbandonarci ad un po’ di tristezza…
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