Tra i tanti eventi-degustazione nel padiglione vino riusciamo ad aggiundicarci questo del consorzio marchigiano, l’occasione è interessante per degustare qualche buon bianco da ‘quelle parti’ giustamente rinomate.
L’organizzazione dell’evento fluisce bene, la prenotazione online viene conclusa in un attimo ed arriva subito la mail di conferma, al nostro arrivo il personale di controllo ci fa saltare la fila per raggiungere la sala all’ora stabilite, tutto molto bene per la fase organizzativa.
La sala attigua all’ormai famosa ‘sala dei dispenser’ è appena sufficiente per le 30 persone presenti, ma ben climatizzata ed illuminata, lo stile dell’arredamento è evidentemente pensato da un designer astemio… molto belli i tavoli che finiscono alle estremità con delle discese sinuose, ma si rischia che il bicchiere scivoli per terra!
La degustazione dura ca. 45 minuti e per l’occasione è tenuta dal direttore del Consorzio, il che è un’ottima cosa ma purtroppo una sola azienda è presente, peccato, tuttavia ci riconduce alla nostra sensazione che Expo non sia stato una piattaforma di rilievo per i medio-piccoli produttori.
L’introduzione segue una descrizione introduttiva al territorio, ci è piaciuto il discorso che esalta e da molta importanza al legame con il territorio, supportato dalle immagini evocative, ovviamente seguito dal racconto della realtà marchigiana, senza dimenticare il notevolissimo apporto degli chef Uliassi e Cedroni, ci ha fatto molto piacere che siano considerati con il giusto merito e sia manifestamente capita la ricaduta culturale che ne ha guadagnato tutto il territorio.
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Expo Vino 2015
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Visita mirata al padiglione vino gestito da Vinitaly. L’ingresso si presenta molto bene ed è davvero invitante passarci (fino a qui non c’è alcun costo), ci è piaciuto il caleidoscopio di colori del vino graduato dal giallo al rosso, divertenti ma disagevoli i ‘nasi’ entro i quali si annusare i profumi relativi al vino. Proseguendo con l’ingresso base abbiamo per 10 euro il calice degustazione e una tessera per tre degustazioni, questo prezzo non è di per se nè basso nè alto, è piuttosto criticabile il sistema di presenza di un certo vino di un certo produttore (come sappiamo a pagamento e a scelta del produttore stesso, ne va che l’occasione è persa per avere una reale panoramica dei vini italiani). L’iniziativa di per sè stessa non è né sbagliata né criticabile, è invece sconfortante che in un evento unico e mondiale sul genere ‘alimentazione’ le istituzioni italiane non abbiano potuto fare di più… anzi è proprio svilente che la principale cultura enoica riduca il suo patrimonio culturale a questa serie di erogatori automatici.
Certo ci sono e ci saranno eventi correlati al vino, ma che tutto un padiglione dedicato al vino sia solo un unica fila di distributori automatici è proprio poco, anzi quasi nulla a pensare bene cosa si sarebbe potuto fare per arrivare ad una ricaduta di immagine condivisa, invece tutto qua! Non possiamo che abbandonarci ad un po’ di tristezza…
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