Vino: Tignanello 2006 IGT Toscana
Vitigno: 85% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon e 5% Cabernet Franc
Produttore: Tenuta di Tignanello Marchesi Antinori, San Casciano Val di Pesa (FI)
Al cospetto di un vino protagonista dell’enologia italiana e che ha potuto fare storia di sè e del vino italiano, l’introduzione è dovuta. Ma anche quando ci si trova davanti a queste credenziali la missione rimane comunque introspettiva del profilo olfatto-gustativo e… per essere brevi diciamo che Tignanello mantiene fede alla sua statura senza meravigliare più di tanto, chi dirà che non vale lo farà seguendo il proprio gusto, tuttavia troviamo quasi impossibile non apprezzarlo (molto). Oggigiorno nella stessa magica terra chiantigiana abbiamo parecchi esempio di eclatanti Chianti Classico di simile calibro, ma, ma… non dimentichiamo che il risveglio del Chianti e la sua elevazione a Chianti Classico sono dovuti anche al Tignanello e agli uomini che lo hanno creato.
– packaging: Etichetta sobria, austera, molto fine ed elegante che definiremo ‘Francescana’. Al di là di essere ormai storica, affermata e nota, i suoi toni, caratteri, colori sono abbinati fin troppo bene nell’insieme a comunicare benissimo la classe del prodotto. A noi è piaciuta molto con il suo stile classico ‘caldo’ ed anche le parole scelte per raccontare del vino e del territorio le troviamo efficaci ed evocative. Continua a leggere
Supertuscan
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Vino: Riserva Sassello 2007 Chianti Classico DOCG
Vitigno: Sangiovese
Produttore: Castello di Verrazzano, Greve in Chianti (FI)
Amiamo questa regione a sè stante tra le valli del Grevepesa e D’Elsa a tal punto che il suo vino è uno dei pochi di cui sentiamo l’astinenza. Ci capita in estate quando privilegiamo vini meno robusti, ma anche se per alcune settimane degustiamo altri vini… allora sentiamo la mancanza di Chianti Classico proprio come l’astinenza di un elemento che va in simbiosi con il metabolismo. Venendo al dunque, è nostro parere che l’area del Chianti Classico offra una qualità media molto alta con poche eccezioni verso lo scarso ed alcune di rilievo verso l’eccellenza, la Riserva Sassello di Verrazzano è tra queste ultime. Prodotto glorioso inizialmente immolato fuori dagli schemi delle denominazioni e per la causa del Sangiovese in purezza, negli allora anni ’80 si seguiva l’orma già intrapresa da un pugno di intrepidi nominati dalla storia ‘I Supertuscan’, ovvero coloro che sfidavano le imposizioni di disciplinari assurdamente ‘tradizionali’ per produrre vini che cambiarono la storia e la collocazione del vino italiano nel mondo, e col Sassello ci troviamo di fronte ad uno dei cavalieri dell’epoca. Poi, il produttore una volta vinta la battaglia del disciplinare sceglie di fare rientrare nel Chianti Classico il suo gioiello, contribuendo non poco a distinguere ed elevare il livello qualitativo della DOCG, siamo nel ‘96.
Il nostro esemplare è stato acquistato dal produttore un paio d’anni fa e affinato nella nostra ‘cave’, la degustazione è stata un vero piacere, non raro ma anche non comune, e sarebbe molto interessante osservare l’evoluzione a distanza di 10/12 anni, ammesso di resistere… Una nota sulla professionalità dell’accoglienza presso Castello di Verrazzano, la visita che è condotta molto bene si conclude nella bellissima sala di degustazione dove i vini sono abbinati a piatti di salumi di eccellente qualità (Falorni tanto per non fare nomi, se non siamo a Km-zero, saremo a 1,5…), e non ci sono esitazioni nel variare il programma ed avere differenze nella gamma dei vini, la sala quasi piena e con molti stranieri fuori stagione testimonia che scelte intelligenti e orientate verso la qualità funzionano sempre bene.
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