Vino: Gattinara DOCG 2001
Vitigno: Nebbiolo
Produttore: Bianchi, Sizzano (NO)
Ecco un campione di sobria (!) veracità vinicola, potremmo descriverlo con una contraddizione: semplice ma importante. Semplice perché è schietto e arriva al punto con i profumi e sentori che contano, peculiari e composti solo con discreta complessità, poi importante perché il vitigno nebbiolo è capace di portare a grandi vini e il Gattinara ne è un ambasciatore, questo poi molto concreto. Forse un po’ duro, ma talmente genuino nel suo essere territoriale e nella capacità di descrivere l’Alto Piemonte che si pone tra i meglio riusciti dell’areale, ad un prezzo irresistibile. A dir poco straordinario nella freschezza che ha manifestato dopo più di 12 anni dalla vendemmia. Muscoli fini…
– packaging: Etichetta che in certo senso ne riflette il carattere, non piace proprio tanto ma comunica bene e le tonalità di colore sono in sintonia col vino e la sua terra. Retroetichetta con brevi ma decisive informazioni, che ci dicono la provenienza delle uve dal cru di Valferana nel comune di Gattinara, pochi fronzoli, niente marketing, solo sostanza.
– aspetto visivo: Nel calice il colore è un rubino solo leggermente scarico e semitrasparente, produce archi molto ampi e lunghi, lacrimosi fin dall’alto in lenta discesa.
– aspetto olfattivo: Al naso l’intensità non colpisce facilmente, è media, ed apre con una composizione di frutta rossa e nera, su tutti mirtilli, ribes e fragola, affiancati da frutti di bosco sotto spirito, poi accenni di prugna cotta dolce e arancia surmatura quasi in fermentazione, seguono spagnolette, frutta cotta, floreale di viola, pepe nero, eucalipto e conifera, si fa notare la sensazione di fogliame e muschio con un ricordo tutt’altro che vago di sottobosco umido.
– aspetto gustativo: Al palato possiede un’acidità gentile che lo rende incredibilmente fresco e questo è sorprendente in rapporto alla struttura, alla statura del vitigno, all’evoluzione di ben 12 anni! E’ poco sapido e leggermente astringente, con un tannino che sembra ruvido ma si leviga velocemente, per lasciare il palato un poco allappante e con un aroma che richiama i frutti rossi e un sottofondo di caffè e cioccolato fondente che vira poi all’amaro della noce, con persistenza media sostenuta da un leggerissimo ritorno alcolico. Non complesso dunque ma estremamente diretto. Non fatica ad abbinarsi a svariati alimenti, trova la sua espressione con salumi grassi di suino e sfida con disinvoltura fegatini, carni strutturate e primi complessi ed elaborati, non deluderà quasi mai. Tasting maggio 2013.
Prezzo 12e (2007), valutazione 8,5/10, rapporto Q/P 9/10