Vino: L’Ornellaia Bolgheri Superiore DOC 2011
Vitigno: 51% Cabernet Sauvignon, 32%, Merlot, 11%, Cabernet Franc, 6% Petit Verdot
Produttore: Tenuta Dell’Ornellaia, Bolgheri – Castagneto Carducci (LI)
Bolgheri possiede una notorietà affermata e matura fondamentalmente grazie a due leader di prodotto, due aziende con filosofie e prodotti fantastici e diversi, che al di là dell’ altissima qualità dei vini soprattutto causano una ricaduta sul territorio, sul mondo del vino e fino al made in Italy con un impatto rilevante. Questo è già abbastanza per avvicinarsi con rispetto ed impegnarsi a capire a fondo questi prodotti di cui, pensare siano solo una griffe del lusso è svilente, differente ad esempio dal settore della moda poiché qui non si cuce l’etichetta ad un prodotto fatto chissaddove, qui abbiamo un successo qualitativo realmente territoriale con una catena che va da chi lavora la terra a chi lavora nel marketing.
Lunga precisazione ma doverosa per rimarcare il nostro distacco dall’atteggiamento odioso di taluni che va dal totale cospetto oppure al distacco per partito preso, noi valutiamo questi vini per quello che sono, certo, ma non possiamo non sapere come essi siano stati capaci almeno in parte di scrivere la storia e di elevare l’immagine del vino italiano al punto che anche il piccolo ne può beneficiare. Senza questi due leader oggi a Bolgheri si coltiverebbero ancora e solo pesche, dei due uno è L’Ornellaia…
Quindi come descriviamo tale vino? A tre anni dal vintage questo Bolgheri Superiore sa già esprimere la sua statura notevole, il suo carattere elegante ma non nobile, la sua ferma autorevolezza. Non è che sia ancora in evoluzione, è ancora immaturo e proprio in definizione, ma quanti altri vini da ‘invecchiamento’ sarebbero in grado di mostrarsi già con questa qualità, con un profilo sensoriale al naso e al palato del tutto formato e corretto e di grande pulizia, in sostanza quanti altri da giovani sanno già dirti chi sono e cosa diverranno? Leggiamo…
– packaging: Quasi obbligata la tradizionale veste grafica neo-classica-vittoriana, armoniosa, delicata, alla francese. Se non si chiamasse Ornellaia rischierebbe di confondersi, ma in casi come questi non succede. Bella dunque l’etichetta che va bene così, non sono questi i vini su cui sperimentare comunicative particolari e soprattutto quando un prodotto è affermatissimo da trent’anni ha già dimostrato tutto. A noi piace molto la delicata grafica di questa(i) prodotto(i).
– aspetto visivo: Al calice il colore è impenetrabile, rubino carico tendente al nero con riflessi in tono, archi fitti, spessi e lenti, colorati.
– aspetto olfattivo: Il bouquet che giunge al naso è di intensità medio alta, aprono i giochi decisi profumi fruttati di frutta rossa e nera, seguiti da balsamico di quercia, bosco e sottobosco, fondo di caffè e cioccolato. Se non è profondo nell’orizzonte cromatico, è impeccabilmente pulito, ed invitante.
– aspetto gustativo: Al palato è armonioso in perfetto equilibrio di acidità ed alcol, tannino vivo e abbastanza morbido ma per nulla scontato, di struttura ottima e di buona mineralità si presenta come di una gioventù sana, già bello e godibile, con un radioso futuro di fronte. É pochissimo astringente, sensazione avvertibile sulla lingua, esprime un’eleganza forse immateriale e non proprio nobiliare, questa non-materia se non li dà un carattere territoriale dall’altra parte non riesce nemmeno ad inglobarlo ed omologarlo nei fin troppi bordolesi che circolano, quindi è presente una distinzione e una caratterialità oltre ad essere davvero molto soddisfacente al palato anche se meno intrigante al naso, tuttavia è necessario considerare che solo tra 2/3 anni potremo esprimere valutazione coerenti con la necessaria evoluzione, per ora siamo solo di fronte ad un grande vino. Tasting settembre 2014
Prezzo 130e, valutazione 8/10, value_for_money 7/10