Vino: Le Serre Nuove 2011, Bolgheri DOC
Vitigno: 57% Merlot, 17% Cabernet Sauvignon, 14% Petit Verdot, 12% Cabernet Franc
Produttore: Ornellaia, Loc. Bolgheri, Castagneto Carducci (LI)
Le Serre Nuove è un prodotto che seguiamo da tempo e di cui abbiamo avuto modo di apprezzarne le performance ma dopo la giusta evoluzione, specificazione necessaria prima di leggere questo tasting poichè il prodotto a meno di tre anni dalla vendemmia non si è mostrato ancora adeguato, tuttavia la professionalità è di riuscire a coglierne profili ed aspetti attuali e prevederne le attese, per cui procediamo anyway…
– packaging: Il classico neo classico, già visto, somiglia a qualcosaltro, forse, ma è ben fatto e con molto buon gusto, va bene così e comunica eleganza e raffinatezza, quello che serve insomma, senza strafare. Sappiamo che queste maison puntano più sul awareness che nel rapporto diretto con il consumatore, inutile cercare storie nel retroetichetta. Essenziale ed avaro.
– aspetto visivo: Al calice appare rubino scuro quasi impenetrabile, già alta è la saturazione colore, archi spessi e abbastanza lenti.
– aspetto olfattivo: L’intensità dei profumi è alquanto bassa e trattenuta al punto che l’impianto olfattivo è tra i più avari mai sentiti, è un chiaro sintomo dell’impreparazione di questa annata fattore di cui tenere conto se vogliamo andare avanti.
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Ornellaia
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Vino: L’Ornellaia Bolgheri Superiore DOC 2011
Vitigno: 51% Cabernet Sauvignon, 32%, Merlot, 11%, Cabernet Franc, 6% Petit Verdot
Produttore: Tenuta Dell’Ornellaia, Bolgheri – Castagneto Carducci (LI)
Bolgheri possiede una notorietà affermata e matura fondamentalmente grazie a due leader di prodotto, due aziende con filosofie e prodotti fantastici e diversi, che al di là dell’ altissima qualità dei vini soprattutto causano una ricaduta sul territorio, sul mondo del vino e fino al made in Italy con un impatto rilevante. Questo è già abbastanza per avvicinarsi con rispetto ed impegnarsi a capire a fondo questi prodotti di cui, pensare siano solo una griffe del lusso è svilente, differente ad esempio dal settore della moda poiché qui non si cuce l’etichetta ad un prodotto fatto chissaddove, qui abbiamo un successo qualitativo realmente territoriale con una catena che va da chi lavora la terra a chi lavora nel marketing.
Lunga precisazione ma doverosa per rimarcare il nostro distacco dall’atteggiamento odioso di taluni che va dal totale cospetto oppure al distacco per partito preso, noi valutiamo questi vini per quello che sono, certo, ma non possiamo non sapere come essi siano stati capaci almeno in parte di scrivere la storia e di elevare l’immagine del vino italiano al punto che anche il piccolo ne può beneficiare. Senza questi due leader oggi a Bolgheri si coltiverebbero ancora e solo pesche, dei due uno è L’Ornellaia…
Quindi come descriviamo tale vino? A tre anni dal vintage questo Bolgheri Superiore sa già esprimere la sua statura notevole, il suo carattere elegante ma non nobile, la sua ferma autorevolezza. Non è che sia ancora in evoluzione, è ancora immaturo e proprio in definizione, ma quanti altri vini da ‘invecchiamento’ sarebbero in grado di mostrarsi già con questa qualità, con un profilo sensoriale al naso e al palato del tutto formato e corretto e di grande pulizia, in sostanza quanti altri da giovani sanno già dirti chi sono e cosa diverranno? Leggiamo…
– packaging: Quasi obbligata la tradizionale veste grafica neo-classica-vittoriana, armoniosa, delicata, alla francese. Se non si chiamasse Ornellaia rischierebbe di confondersi, ma in casi come questi non succede. Bella dunque l’etichetta che va bene così, non sono questi i vini su cui sperimentare comunicative particolari e soprattutto quando un prodotto è affermatissimo da trent’anni ha già dimostrato tutto. A noi piace molto la delicata grafica di questa(i) prodotto(i).
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Vino: Le Volte 2012, IGT Toscana
Vitigno: 50% Merlot, 30% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon
Produttore: Ornellaia, Loc. Bolgheri, Castagneto Carducci (LI)
A quale prezzo entrare nel mondo Ornellaia? Le Volte chiede un impegno più che ragionevole e come entry-level è un ottimo risultato anche intelligente, lontano da banalità e da sofismi si pone un po’ a sè stante rispetto agli altri prodotti Ornellaia, non solo per la disparità del prezzo. Questo prodotto è un’altra cosa ma stiamo sottolineando la validità del risultato sensoriale olfattivo-gustativo che lo rende un vino di discreto carattere senza farsi schiacciare dai parenti ingombranti ed onorando il nome di famiglia.
– packaging: Delicata immagine in acquerello, il nome si pone leggermente più in evidenza rispetto al ‘cognome’, un ovvia scelta di comunicazione atta ad evitare ogni confusione al consumatore meno attento, ci leggiamo ancora la volontà di mantenerlo distaccato. Buona in definitiva l’immagine comunicata, elegante, quasi sussurrata, bilanciata.
– aspetto visivo: Il colore è rubino scuro ma non del tutto saturo, riflessi violacei, archi abbastanza spessi e veloci. Continua a leggere