Vino: Rocca di Frassinello 2006, IGT Maremma Toscana
Vitigno: 20% Merlot, 20% Cabernet Sauvignon, 60% Sangiovese
Produttore: Rocca di Frassinello – Gavorrano (GR)
Analizziamo uno dei prodotti di punta della spettacolare cantina di Castellare e Baron De Rothschild-Lafite, dopo l’eccellente entry-level, ed il performante medium, questo vino diventa importante anche nel prezzo e conferma l’elevata qualità dei prodotti di Gavorrano.
– packaging: Capsula rossa molto elegante, etichetta essenzialmente bella per questo tipo di vino, fine, elegante, quasi sussurrata, carta di qualità molto curata, comunicazione complessivamente riuscita ma è carente la retroetichetta
– aspetto visivo: Nel calice appare di colore rubino scuro impenetrabile, con lievi riflessi mattone leggermente aranciati, archetti fitti e lentissimi. Già così dice molto della sua sostanza.
– aspetto olfattivo: Bouquet di intensità medio bassa, rimane timido anche ben dopo l’apertura e con temperatura sostanzialmente corretta che passa dai 18° ai 20°, profumi quindi che rimangono stranamente trattenuti. Si presenta con aromi di lampone e ciliegia, maturi e sotto spirito, uva aromatica, confettura di prugna, un inebriante floreale sorretto anche dal tenore alcolico, poi un bel miele balsamico e pappa reale, pepe nero e un bel caffè tostato che ricorda i liquori al caffè,via via lievi e raffinati apporti di vaniglia e tostato, fondo di caffè, arriva l’erbaceo e vegetale secco, muschio e corteccia, foglia di tabacco e balsamico di eucalipto. Sufficientemente complesso, quasi in equilibrio, comunque di buon livello.
– aspetto gustativo: In bocca scalda il palato con una piccola astringenza, la morbidezza dell’alcol rende masticabile questo vino e comporta una buona struttura anche se non muscolosa. Percezione quasi sferica, meglio così, l’astringenza che lentamente ma inesorabilmente risale il palato fa da contraltare ad una piacevole morbidezza, i due sono armonizzati da un tannino fine, non protagonista ma sostanzioso. Ottimo il bilanciamento nel gusto, godibilissimo, raffinato ma non troppo per non essere del tutto omologato, uno splendido amalgama tra Maremma e Bordeaux che non sarà un protagonista ma come si dice, ad avercene… Le note di retrolfatto tornano interessanti e coerenti, lascia la bocca con aromi medio lunghi ed un piacere di frutta rossa, lampone davanti a ciliegia sempre ben maturi, torna un po’ di speziato e tostato e appare la liquirizia con un fondo amarognolo quasi radicoso. Il retrogusto di questo prodotto è sorprendentemente accompagnato da un’astringenza che sembra non finire mai e che lo porta lungo nella persistenza, in definitiva mostra un’ottima performance al palato che risulta superiore piuttosto che all’olfatto e migliore di tanti. Abbinamenti da curare poiché il tipo è piuttosto esigente, ad esempio con la Mortandela trentina, un salume più carnoso che grasso, non va daccordo con l’affumicatura, con la mortadella di fegato padana va bene, con tartine di lardo d’Arnad e miele di castagno è ok, ma col miele tartufato proprio no, insomma alti e bassi con gli antipasti e bene con salumi fini, con un secondo importante di brasato piemontese e polenta taragna cambia verso e va molto bene, ma ancora notiamo la necessità di finezza con qualsiasi cibo, daltronde il suo francesismo mette in riga il toscanaccio. Tasting aprile 2014.
Prezzo 38e, valutazione 8/10, value_for_money 6,5/10