Vino: Dosage Zéro 2007 Franciacorta Docg
Vitigno: Chardonnay 50%, Pinot nero 50%
Produttore: Castello Bonomi, Coccaglio (BS)
– packaging: la presentazione del prodotto è interessante, fine ed elegante, risulta riconoscibile e possiede la capacità di comunicare compostamente l’eleganza del prodotto ed una certa statura, senza banalità. Usa caratteri in rilievo su carta di qualità, di grammatura preziosa e resistente all’umidità.
– aspetto visivo: al calice il colore è paglierino tenue , appare accennata la briosità in superficie ed il perlage è regolare e fine.
– aspetto olfattivo: I profumi al naso sono avari, Franciacorta-tipo d’altronde, è fruttato di agrumi, lime, pesca, pescanoce, ananas, favo, fiori di campo, polline, lievito, erbaceo fresco, riprendendo respiro appare ben complesso, anche più della media.
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Lombardia
Vino: ’61 Brut Franciacorta DOCG
Vitigno: Chardonnay 90% e Pinot Nero 100%
Produttore: Guido Berlucchi, Corte Franca (BS)
1961, non uno di più ne uno di meno, fu in quel anno che le esoteriche pratiche champenoise produssero il primo ‘Pinot di Franciacorta’ dando origine al fenomeno che oggi dimostra numeri di una solidità esemplare, numeri di non solo vino ma di tutto l’indotto enoturistico. Tutto fu per mano di Franco Ziliani e Guido Berlucchi, rivoluzionari o sognatori incauti, 40 anni prima del motto ‘stay hungry-stay fool’ tradussero in realtà un progetto tecnicamente avventato ed economicamente imprudente! Come non potere richiamare in etichetta quell’anno? ’61 diventa il nome di una cuveé metodo classico importante nel posizionamento di marketing e significativa nel momento di ‘rientro’ dei prodotti Berlucchi nella denominazione Franciacorta, che con le sue tre milioni e passa di fascette avrà impegnato non poco il Poligrafico di Stato.
– packaging: Esemplare la veste grafica, il tutto non è un marketing casuale ma mirato a supportare l’ambizione del ‘product-name’, molto bello quindi il numero ‘sessantuno’ cerchiato e posto in evidenza con scelta di caratteri e sfondo fini ed eleganti, diventa un immagine originale con un riuscito gioco-effetto vecchio-nuovo, nella semplicità dell’insieme tutto ben comunicante. Retro con frasi mirate che ci raccontano di quell’anno… Ben tornato in Franciacorta Berlucchi.
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Vino: Torre Della Sirena 2012, IGT Terrazze Retiche di Sondrio
Vitigno: Rossola e Pignola
Produttore: Conti Sertoli Salis, Tirano (SO)
Vino che risveglia la Valle la cui fama è storicamente affermata sui rossi rocciosi ma non per questo passa via senza farsi notare anzi… prima di tutto non è un classicissimo deja-vu dei soliti chardonnay, sauvignon etc. ma una vivissima rivalutazione di vitigni indigeni e ancora più interessante si tratta di uve rosse vinificate in bianco, dove una parte trova la fermentazione ed affinamento in barrique. C’è nè abbastanza per farsi osservare insomma e a dire la verità non è la prima volta che passa sulla nostra tavola lasciandoci appagati, il risultato è molto più che positivo e se da un lato non mostra una struttura proprio solida, possiede invece un profilo sensoriale veramente convincente e singolare.
Sertoli Salis è una gran bella realtà che ha saputo incrementare la qualità e in un certo senso farsi inseguire grazie ad intelligenti intuizioni portate poi a compimento dell’enologo Introini, fatti che hanno destato da una latenza di dinamica questa lunga vallata ed oggi auguriamo alla nuova proprietà di potere centrare l’obiettivo prefisso qualche anno addietro, noi stessi abbiamo potuto costatare la qualità raggiunta degustandone tutti i prodotti delle recenti annate. Continua a leggere
Vino: Brut Rosé Franciacorta DOCG
Vitigno: Pinot Nero 80%, Chardonnay 20%
Produttore: Ricci Curbastro, Capriolo (BS)
Poche parole per introdurre un Metodo Classico che ci è molto piaciuto, durante una degustazione di diversi Franciacorta Ricci Curbastro oltre al già notevole Extra Brut è stato questo Rosè ad attirarci poiché ha mostrato le tonalità di gusto del rosè con grande compostezza, quindi note fruttate graziose, finissime ed eleganti, ma mai stucchevoli, portandosi dietro una dote di struttura non male. La degustazione successiva nel ‘nostro ambiente’ ha saldamente confermato la performance molto buona stabilendo un voto molto alto. Ancora una conferma di una Franciacorta in crescita qualitativa.
– packaging: Bottiglia moderna e dinamica, molto bella anche grazie al vetro satinato che prende il colore del vino, l’etichetta gioca anch’essa sulla trasparenza con tonalità impreziosite dal colore rame, poche parole ma incisive nel comunicare, raro esempio di bel gusto moderno con un leggero richiamo art-noveau, comunicativa quindi molto riuscita e risultato di alta attrazione. Purtroppo ci sono poche cose sul retro. Continua a leggere
Vino: Dodici Dodici 2010 Oltrepò Pavese Doc
Vitigno: Barbera
Produttore: Castello Di Cigognola, Cigognola (PV)
Ecco, una Barbera diversa dal solito e che sarà iper criticata dai puristi con fiumi di parole inutili, perchè prima di parlare occorre capire che siamo di fronte ad un prodotto diverso che si orienta a palati diversi, non ultimo, che finalmente riesce a fare emergere la qualità da un territorio tapino con potenziali enoturistici dormienti. L’Oltrepo’ ad esempio è più bello del dirimpettaio franciacortino, ci sono dei castelli fiabeschi, colline da dipingere, e talvolta produce metodi classici e pinot nero da urlo, poi il nulla… il sonno, il solito. Quindi un vino così dopo il primo sorso diventa eccellente per quello che è per i sensi, per la tecnica di produzione, per quello che lo lega al territorio, fosse anche solo la denominazione. Diciamo la verità, i grandi nomi, i cosiddetti Vip, portano sempre ad una ricaduta di immagine ed un rinnovato confronto qualitativo nei territori in cui piombano, questa insolita, morbida, carica e tanto elegante Barbera ne è la conferma. Castello di Cigognola è un considerevole investimento di una considerevole famiglia milanese, che potrà anche permettersi la consulenza di Cotarella, ma alla fine sono i risultati che contano, oltre ai nomi, che siano i Moratti, Oliviero Toscani o Sting, il territorio ne guadagna parecchio. Sempre.
– packaging: Già troviamo che l’etichetta comunichi un richiamo territoriale, medievale, di luoghi di castelli come è l’Oltrepo’, e più in generale è bella per richiamare l’attenzione, elegante, di pregevole grafica, anticata ma con caratteri i rilievo, ce né abbastanza per destare l’attenzione. Solo nel retroetichetta troviamo la denominazione, insieme ad altre più che sufficienti informazioni.
– aspetto visivo: Colore rubino abbastanza saturo, riflessi rubino, colore vivace, archi ampi. Continua a leggere
Vino: Cru Perdu Franciacorta DOCG
Vitigno: Chardonnay 70%, Pinot nero 30%
Produttore: Castello Bonomi, Coccaglio (BS)
Vale il gioco ‘scendere’ al limite inferiore della denominazione, sotto il Monte Orfano infatti si sviluppano delle realtà spumantistiche peculiari che hanno il pregio di godere di diverse condizioni climatiche, meno alpine, e di sviluppare contenuti molto interessanti, diremo quasi un’impronta territoriale.
Castello Bonomi possiede una catalogo di ottimi prodotti, alcuni coraggiosi per la cura produttiva, abbiamo quindi scelto questo Cru Perdu che a nostro avviso manifesta doti gustative che permettono di scoprire il territorio, ma anche più semplicemente una reale qualità del prodotto, presentandosi un po’ come biglietto da visita dell’Azienda.
– packaging: Bella veste grafica, poche cosa ma chiare e dirette, raccolte in un’etichetta elegante di fattura pregiata e caratteri in rilievo, comunicazione buona con la denominazione sufficientemente visibile, brand aziendale in evidenza che avendo il nome “Castello…” fa sempre evocare scenari ammalianti, design a forma di scudo, bello e sincero senza andare a scimmiottare la più famosa etichetta a scudo del mondo che in troppi copiano spudoratamente! Retroetichetta con indicazione del degorgement, benissimo. Continua a leggere
Vino: Cellarius 2007 Pas Dosé Franciacorta DOCG
Vitigno: Chardonnay 80% e Pinot Nero 20%
Produttore: Guido Berlucchi, Corte Franca (BS)
– packaging: Molto buono il lavoro di immagine, dalla capsula all’etichetta, questa elegantemente sdoppiata ad indicare separatamente il prodotto ed il company brand, senza oscurare l’altro importante brand – Franciacorta – tutto in scala di lettura di chiara visibilità. Intelligentemente bello e con la veste arricchita dalla firma del Fondatore, a guardarlo bene tutto sommato semplice e finalmente con una retroetichetta che racconta qualcosa di consistente sul vino, l’azienda ed il territorio.
– aspetto visivo: Colore giallo paglierino molto chiaro, perlage molto vivo e spumeggiante fino in fondo.
– aspetto olfattivo: Profumi trattenuti di intensità medio bassa, si presenta con note citrine di lime e, crosta di pane e lievito, segue fruttato di pesca noce acerba, fiori di campo e un tono vegetale secco. Note pulite, bouquet non complesso.
– aspetto gustativo: Molto spumeggiante e sapido nel palato, di acidità media-medio bassa e buona struttura, dimensione masticabile, Continua a leggere
Vino: Blanc de Blancs Franciacorta DOCG
Vitigno: Chardonnay 100%
Produttore: Cavalleri, Erbusco (BS)
Si fa notare per il suo splendore dorato una volta scartata la bottiglia dall’utilissima carta protettiva anti-uv, è decisamente un’affare bellissimo da guardare con l’umidità che inizia a condensare e fare mille bolle sulla superficie sembra ancora più bello. In questa categoria quanto sia importante il visual marketing non lo hanno ancora capito tutti, questo è davvero incredibile, un prodotto del genere che venga da quella famosa regione d’oltralpe o comunque contenga un festaiolo quantitativo di bollicine deve obbligatoriamente manifestare solo nel packaging un messaggio felice e sereno di un momento importante, eppure di design improbabili o scontati se ne vedono anche fin troppi. Cavalleri quindi come sinonimo di qualità nella continuità della filosofia aziendale, quasi un Franciacorta nel Franciacorta, un brand affermato nonostante i numeri non altissimi, ma appunto per continuità di qualità e filosofia produttiva. Creatori di vino che evidentemente dimostrano di conoscere il valore della presentazione del prodotto.
– packaging: capsula doratamente elegante, singolare la scelta del vetro trasparente che mette bene in rilievo il colore prezioso del vino, colore che si intona perfettamente con la veste grafica dell’etichetta, Continua a leggere
Vino: Grand Cuveé Pas Operé 2006, Franciacorta DOCG
Vitigno: Chardonnay 2/3, Pinot Nero 1/3
Produttore: Bellavista, Erbusco (BS)
Maison di grande, solida, anzi cementata, tradizione famigliare, senza dubbio uno dei leader di prodotto franciacortini, nel tempo abbiamo colto tra le diverse degustazioni spumanti di grande presa e fascino, ricordiamo sicuramente uno dei migliori Satén in circolazione, e recentemente decidiamo di provare questo ‘non dosato’ che si colloca già nella fascia medio alta. Vinificazione ovviamente metodo classico, a dosaggio zero senza liqueur, una creazione che troviamo studiata alla perfezione e proprio questa ne costituisce il suo limite. Risultato assicurato, difetti zero, ma senza raggiungere quel goloso piacere di beva di molti MC e Franciacorta in particolare.
– packaging: bottiglia bellissima, riconoscibile, etichetta che nella sua semplicità possiede una cura artistica del particolare. Eleganza minimal regale. Stupenda.
– aspetto visivo: il colore è paglierino tenue con riflessi verdolini, perlage con sorgente costante e vivace, bollicina fine, finissima, si esprime con una sorgente che compone un’immagine di grande finezza.
– aspetto olfattivo: l’impianto olfattivo esprime un’intensità medio bassa, composto soprattutto su note vegetali, delicatamente citrine e di crosta di pane, approfondendo, troviamo l’agrumato di arancia, poi uva aromatica, Continua a leggere
Vino: Franciacorta Rosè 2007
Vitigno: Pinot Nero
Produttore: Derbusco Cives, Erbusco (BS)
Terra in evoluzione questa bella zona campagnola lombarda, evoluzione che in questi ultimi anni ha migliorato in modo del tutto evidente la qualità dei prodotti, con un raro mix di passione ed imprenditorialità. Questo è uno degli ultimi produttori arrivati, in realtà diremo meglio uno degli ultimi brand poiché si tratta di persone già abili al mestiere che sviluppano un progetto nuovo, che a noi è sembrato sensato a cominciare dalla bella cantina/esposizione nuovissima, dal branding, fino e soprattutto ad una buona qualità dei prodotti che abbiamo di recente degustato tutti. Interessantissimo il Brut base, ma abbiamo poi optato per la degustazione del Rosè, tipologia intrigante che mai sembra passare di moda, molto valido il livello qualitativo e non crediamo facile gestire uva pinot nero in purezza, vediamolo.
– packaging: la bottiglia personalizzata è la peculiarietà del prodotto ed è veramente molto bella, capace di presentarsi e distinguersi, di rendersi preziosa, bella scelta insomma, ma non ci piace l’etichetta che ci sempra non all’altezza della bella bottiglia e troppo semplicistica. La retroetichetta da utili informazioni sui tempi di tiraggio e sboccatura, ma manca l’indicazione dei vitigni, un po’ povera insomma. Continua a leggere